17 cose da evitare per non far arrabbiare un barista!

I maestri della tostatura media
Foto del banco della Torrefazione Ernani a Milano, con soggetto Riccardo, barista e macchinista del team Ernani

Quante volte da clienti, e mi inserisco anch’io in prima persona, non ci rendiamo conto quando esageriamo nei confronti del barista che abbiamo di fronte? 


Certo, non lo si fa mai con cattiveria, spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto, e ci giustifichiamo con la frase “Il cliente ha sempre ragione”. Ma ne siamo davvero sicuri? 


Ecco un breve elenco, non esaustivo, di azioni “irritanti” per i nostri baristi! 

1. Parlare al telefono

Parlare al telefono mentre si fa l’ordine o si sta pagando è da maleducati.


Questi avventori parlano al telefono mentre ordinano, mentre bevono il caffè, mentre pagano, allungando così la coda. Il barista deve quasi supplicare per ottenere l’ordine corretto senza confusione dei nomi, interpretando un linguaggio dei segni improvvisato. 

Come non capire infatti dal labiale “un ginseng grande in tazza di vetro ben calda”?!

2. Dimenticare l’ordine 

Classica storia: un cliente ordina un cappuccino ben caldo, il barista lo prepara con tanto impegno, lo serve sul banco e guardando il cliente afferma “ecco il suo cappuccino”. 

Il cliente sovrappensiero o intento in chiacchiere non ascolta la prima chiamata del barista, così neanche la seconda e la terza. 


Quando finalmente si accorge che era quello che aveva ordinato, finalmente lo consuma e, non consapevole di quanto successo, dice “ma io l’avevo ordinato ben caldo”. 

Ecco che il barista quindi finge un sorriso forzato e dice “mi scusi, glielo rifaccio subito”. 


Caro cliente, sappi che te lo sta rifacendo solo per non iniziare una discussione, ma non sarebbe tenuto a farlo! 

3. Personalizzazione estrema

Va bene che ognuno ha i propri gusti, ed è anche giusto che si consumi ciò che più piace. Ma un conto è scegliere il proprio prodotto preferito, un altro è fare richieste infinite con una personalizzazione estrema. 


Esempio: “Un caffè doppio ristretto ma non troppo, in tazza grande bollente, meglio se in vetro, macchiato con l’avena, con poco latte e tanta crema, sotto il latte il cacao e sopra una spolverata di cannella”.

Solo perché facciamo tutte queste richieste non siamo persone raffinate con ottimi gusti… siamo più che altro il terrore dei banconisti! 

4. Il finto cappuccino 

Se ordini un macchiatone in tazza grande, e poi chiedi “ancora un po’ di latte” non ti sorprendere se dopo in cassa il barista applica il prezzo del cappuccino! 

5. Lamentarsi dei prezzi

In questo periodo ancora più di altri, i prezzi sono aumentati, ed il perché lo dovremmo già sapere…


Le affermazioni come “ma nell’altro bar costa dieci centesimi in meno” e “per fare un cioccolatino ci vogliono quattro centesimi, siete dei ladri se lo vendete a più di € 0,15” oppure “ora fai pagare anche il latte di soia? Dove andremo a finire!” e ancora “il servizio al tavolo è un furto”. 


Ogni caffetteria opera nel libero mercato ed è libera di decidere il proprio prezzo. Se dieci centesimi sono una spesa così insostenibile da far gridare al furto, allora basta decidere di non entrare più in quel determinato bar e andare in un altro, sperando poi che la qualità sia la medesima. 

6. Non capire il contesto 

Questa voce è riferita in particolar modo alle esperienze nella nostra Torrefazione a Milano. 

All’esterno del locale c’è una insegna di 7 metri con scritto “Torrefazione” e non appena entri capisci subito che siamo specializzati nel caffè, essendoci solo quello e poco altro, oltre alle esigue dimensioni. 


Ogni giorno entrano persone a chiedere: se facciamo la pizza, la pasticceria, il pranzo, estratti di frutta fresca, sigarette, pass per l’area C, biglietti per il parcheggio, valori bollati, gratta e vinci, gelato e così via. Purtroppo al momento non me ne vengono in mente altre. 


Domandare è lecito, verissimo, ma se entri e non vedi neanche un tavolino per sederti, un locale di venticinque metri quadri e due pareti intere ricoperte solo ed unicamente di caffè, secondo te facciamo gli spaghetti allo scoglio? 

7. Correggere l’ordine più e più volte

Può capitare a tutti di chiedere un caffè e poi pensare che si preferiva macchiato e avvisare il barista non è nulla di male. 


Ma iniziare con “Salve un caffè” e il barista lo prepara e lo serve. 

“No scusi lo volevo macchiato”, e lo macchia. 

“Mi potrebbe anche aggiungere una spolverata di cacao” ed ecco il cacao. 

“Mi darebbe anche il miele” eccoli qui. 

“Ah no mi spiace, lo volevo decaffeinato!” A questo punto il barista si che è nervoso! 

8. Schioccare le dita

Senza troppi giri di parole: NON FARLO MAI! 

Neanche il cane si chiama schioccando le dita! È una cosa davvero molto maleducata e irrispettosa. 

 

Allo stesso modo non chiamarlo “amico”, “coso”, “aho” o fischiando. 

9. Le comitive indecise 

Quando entrate in un bar in dieci persone mentre urlate e ridete, per favore almeno l’ordine fatelo uno alla volta senza parlarvi sopra. Altrimenti il barista non capisce niente e non sente neanche quello degli altri clienti presenti, prendendosi poi anche dei reclami perché non ha capito bene la richiesta! 

10. Un caffè per un ufficio

Capita che una persona chieda un semplice caffè, poi occupa un tavolino per un’ora, usa il wi-fi, chiede dei bicchieri d’acqua, ma dal rubinetto, chiede di caricare il cellulare, un accendino, un foglio ed una penna. 


Hai pagato un caffè non l’affitto di un ufficio! 

11. Ticchettare con la moneta

Questa cosa giuro che fa venire i nervi a fior di pelle. Se siete di fretta o solo nervosi, non picchiettate la moneta sul banco per tutta la durata del servizio, altrimenti lo diventa anche il barista! 

12. Lanciare i soldi 

Lanciare i soldi in cassa senza specificare per cosa si sta pagando e con fare arrogante, non ti rende un pezzo grosso, ma solo un maleducato. 

Il cassiere non si può inventare che cosa vuoi! 

13. Fare l’ordine scaglionato 

Ti siedi comodo al tavolino e ordini il tuo caffè. Quando il cameriere arriva con la tazzina chiedi un bicchier d’acqua e appena ritorna chiedi il posacenere e così via per quattro o cinque volte. Insomma pensa cosa vorresti e chiedi tutto subito.

14. Arrabbiarsi senza motivo 

A volte capita anche ai migliori di sbagliare un’ordinazione e servire la bevanda sbagliata al cliente. 

Niente panico, non bisogna arrabbiarsi, urlare e insultare… basta farlo presente e il barista immediatamente correggerà l’errore scusandosi! 

15. Usare le tazzine come cestini  

Le tazzine non sono pattumiere per le tue cartacce, gomme da masticare o mozziconi di sigaretta. Ci sono dei cestini appositi per quello! 

16. Non salutare e ringraziare 

Il barista ha piccole e semplici soddisfazioni e la sua più grande ricompensa è un bel “grazie” da parte del cliente. Entrare in un locale, salutare il personale, ringraziare e salutare ancora quando si esce, scioglie letteralmente il cuore dei baristi. 


Non costa niente fare un tale piccolo gesto! 

17. E la peggiore è: provarci con il/la barista

Non esiste nulla di peggio del classico viscido marpione che fa commenti e domande inappropriate alla barista. 

Il barista non è lì per essere toccato o essere messo a disagio. Il barista sta lavorando e ha una sua professionalità e dignità. Non è messo in vetrina a tuo uso e servizio, ma si sta guadagnando da vivere. Quindi lascia i tuoi commenti inappropriati e offensivi per te. 

Ricordo anche che quando si esagera o si è troppo oppressivi si parla di molestie! 

N.B. 

Lo ricordo ancora, questo è un articolo a sfondo ironico, ma che può farci riflettere su qualche atteggiamento. 

Per quanto sottovalutiamo il lavoro dietro al banco, non è una professione così semplice! 

Il bancone accoglie centinaia di persone ogni giorno, diventando una vera e propria rappresentazione dell’umana varietà, sia nelle sue caratteristiche migliori, che in quelle peggiori. 


I clienti possono essere educati e gentili, come nevrotici e arroganti. I “grazie” scarseggiano sempre di più, mentre la maleducazione è dilagante. 


Questi ragazzi, ragazze, uomini e donne si alzano tutti i giorni, sabati e domeniche comprese, prima dell’alba. Preparano di tutto punto il locale per accoglierti e offrirti un ottimo momento rigenerante. Sono in piedi tutto il giorno a subire le giornate no dei loro clienti e rispondendo sempre con un sorriso senza mai perdere la calma. 


Quando noi clienti siamo in giro nelle giornate di riposo, durante le festività, quando ci troviamo in famiglia, durante le nostre cene fuori, ecc. ecc. loro sono in servizio, sorridenti e carichi per una nuova giornata, consapevoli che il loro lavoro non viene riconosciuto “abbastanza all’altezza” di altri mestieri. Ma i baristi non si arrendono e usano come arma a loro favore un semplice sorriso, che migliora le giornate di tutti noi. 

Marketing, E-commerce e Social Media Manager
Coffee Lover

Author

Martina Mazzoleni

Marketing, E-commerce e Social Media Manager Coffee Lover

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