Ciao Davide! Prima di tutto grazie per avermi dedicato tempo per l’intervista, tra un turno e l’altro.
Sei entrato nel team ad ottobre 2022. In questi mesi hai avuto modo di ambientarti, conoscere e farti conoscere da colleghi e clienti.
Ora ti chiedo a freddo: quali sono le tue prime impressioni?
Ciao Marti, figurati grazie a te! Con l’intervista ora mi sento a tutti gli effetti parte del gruppo e questo mi piace!
In generale infatti mi sono trovato bene con tutti fin da subito, ovviamente ho instaurato rapporti più intimi con le figure che sento più affini a me, ma nessuno mi ha mai fatto sentire escluso o a disagio. Per me questa è una caratteristica fondamentale per un ambiente lavorativo.
Oltre ad accogliermi poi mi hanno anche inserito e formato nella maniera corretta, continuando a spronarmi per crescere e migliorare.
Stesso parere anche nei confronti dei clienti. Per il momento la reputo un’esperienza molto importante e soprattutto formativa, che mi porterò dietro per tutta la mia carriera. Per la prima volta mi sono dovuto mettere in gioco e avere a che fare con persone anche molto diverse da me sia per interessi, modi di fare, che per età.
Stesso discorso vale anche nei confronti dei clienti. Per me questa è la prima volta e ora spero che non sia l’ultima!
Questo, come hai detto, è il tuo primo lavoro… possiamo ora affermare che ti piace e che ti ha arricchito. Te l’aspettavi così?
In realtà non avevo nessuna aspettativa, in quanto non sapevo fino in fondo cosa significasse lavorare, avere responsabilità, orari da rispettare, gestualità e nozioni da apprendere, gestire il rapporto con i colleghi, e così via.
E soprattutto non ho neanche metri di paragone.
Ma dopo questi primi cinque mesi posso affermare con sicurezza che questo lavoro mi piace, in particolar modo mi ha affascinato la scoperta del mondo del caffè!
Come tutti noi infatti bevevo caffè quotidianamente, ma mai mi sarei aspettato che potesse avere questa profondità. Lo reputo interessante, tanto da farmi venire la voglia di scoprire tutto il settore del Food&Beverage nel suo complesso.
Sì, come scritto in tantissimi articoli, lo capisco bene. Quando beviamo il semplice caffè in giro non ci accorgiamo di quanto sia in realtà complessa quella “semplice” tazzina. Quando però la scopri non riesci più a farne a meno!
Ma facendo un passo indietro, raccontaci come sei arrivato qui? Ovvero, quale scuola hai frequentato, quali erano i tuoi obiettivi?
Ho frequentato prima il Liceo Scientifico qui a Milano e successivamente mi sono iscritto alla facoltà di Economia alla Cattolica.
In entrambi i casi non ho bellissimi ricordi. Infatti purtroppo gli ultimi due anni di superiori li ho frequentati nel periodo Covid, il quale ha stravolto completamente la scuola, dandoci poche occasioni di contatto, di crescita, di confronto e soprattutto di apprendimento.
Alla Cattolica invece non mi sono trovato bene nell’ambiente e ho deciso così di fermarmi un attimo con gli studi, iniziare a lavorare e provare a capire meglio cosa volessi fare.
Ad oggi sono contento di aver fatto questa scelta, perchè ho le idee più chiare e soprattutto ho un’idea più precisa dei miei gusti in ambito lavorativo.
Per questo a breve mi iscriverò ad un corso accademico specialistico che mi porterà a raggiungere i miei obiettivi futuri.
Nel frattempo tengo sempre stretto il mio sogno di aprire una StartUp giovane ed innovativa, probabilmente in questo settore appena scoperto!
Te lo auguro con tutto il cuore!
Mi sembri ora molto più sicuro di te e consapevole di quello che vuoi. Questa cosa mi fa davvero molto piacere! Mi sembra di rivivere i miei passi durante l’università, mentre esattamente come te a 19 anni ero entrata nel mio primo lavoro qui alla Torrefazione Ernani.
Ora, parlando d’altro, quali sono i tuoi hobby e/o passioni?
Come passione al primo posto metto senza dubbio lo sport.
Principalmente seguo il calcio, anche se lo sport che più ho praticato nella mia vita è stato il basket e tutt’oggi lo reputo quello più completo dal punto di vista fisico e mentale.
Ho smesso di giocarci nel 2020 per scelte personali a seguito di un infortunio. Da qui ho iniziato ad allenarmi prima in palestra e poi a casa per rimanere in forma.
Poi ovviamente da buon diciannovenne la maggior parte del mio tempo libero lo dedico alla mia ragazza e ai miei amici, cercando di stare più tempo possibile in giro per provare esperienze nuove. Mi piace questa indipendenza che sono riuscito a crearmi!
E di nuovo ti capisco! Il primo lavoro, i primi stipendi, la prima vera sensazione di indipendenza non si scorda mai, ed è forse uno dei momenti più emozionanti di tutti.
Tornando a noi, abbiamo quasi finito, mancano solo le ultime domande di rito:
- Cosa ti piace di più di Ernani?
- Cosa invece cambieresti?
- Come mai hai scelto proprio Ernani?
- Quale obiettivo hai?
Ti risponderò in modo diretto perché ho già bene in mente tutto:
- Ciò che più mi piace di Ernani è senza dubbio il caffè. Sembra banale come risposta, ma non lo è. Come dicevo, grazie a questo incredibile prodotto che offriamo ho avuto modo di scoprire di più sul chicco tostato e ho capito che è tutto tranne che semplice e scontato. Ciò unito poi al fatto che secondo me abbiamo un rapporto qualità prezzo a dir poco impareggiabile, è stupefacente. Non esiste un prodotto simile a Milano e penso anche al di fuori di Milano. Credo veramente nel nostro caffè e nel nostro progetto.
- Al contrario cambierei l’esterno del nostro locale. Secondo me non rende giustizia al servizio ed al prodotto che offriamo, oltre a non far percepire per niente il mondo che si apre all’interno.
- La scelta verso Ernani è stata prima di comodo, nel senso che era interessante la vicinanza a casa, gli orari e il contratto. Poi dopo aver avuto il primo e secondo colloquio con Fabio, il Bar Manager, volevo lavorare in questo ambiente, che mi è sembrato fin da subito supportivo e coeso. Credo sia infatti fondamentale, soprattutto nella prima esperienza, poter lavorare in modo tranquillo e collaborativo. Infine ho scelto proprio Ernani perché la reputo una sfida, perché è una caffetteria diversa dai classici bar che si trovano ovunque, con ritmi più frenetici e serrati, oltre che la richiesta di una maggiore professionalità.
- Infine il mio obiettivo, come già detto, è la ripresa degli studi per trovare il mio ruolo all’interno del settore Food&Beverage!