Iniziamo l’anno con un argomento leggero e divertente… tutti i falsi miti e le credenze sbagliate che sento dire dai clienti all’interno dei bar!
1. Il caffè al ginseng è salutare
Nulla di più falso!
Il caffè al ginseng è un concentrato di latte in polvere, zuccheri, addensanti, coloranti, aromi artificiali, emulsionanti, e la lista continua ancora molto lunga.
P.S. Sull’argomento ho fatto un video dedicato sui nostri profili social!
L’unica parte di caffè che troviamo nel “Caffè al Ginseng” è un misero 10% di caffè istantaneo, quindi quello altamente processato, che rinviene in presenza di liquidi caldi.
Mi sembra quindi un controsenso non prendere il caffè espresso perchè fa male, ma poi prendere quello molto più processato e che di naturale non ha proprio niente!
E l’unica parte di ginseng presente nel “Caffè al Ginseng” è un ancora più misero 0,5% (solo in quelli veramente buoni troviamo l’1% di Ginseng). Questo perché sopra il 2% il Ginseng viene considerato medico e quindi vendibile solo nelle farmacie.
È ancora più un controsenso quindi prendere una bevanda al ginseng, quando quello che stiamo bevendo per l’85% e oltre sono zuccheri, latte in polvere e altre cose artificiali…
Quando tratto questo argomento però gli estimatori del ginseng mi dicono “Però mi da effettivamente più energie, come lo spieghi?”
Con tutti quegli zuccheri è ovvio che hai un sacco di energie dopo!
Ma a questo punto non farebbe meno male mangiare direttamente una bustina di zucchero?
2. Il “caffè normale”
A noi in Torrefazione Ernani a Milano questo episodio capiterà sicuramente più spesso che in altri locali, ma spieghiamoci meglio.
Il cliente entra e chiede “un caffè”.
Ora vi starete già chiedendo “cosa c’è di sbagliato in questa richiesta?”, la parte sbagliata è che la frase finisce proprio lì…
Ma esattamente quale caffè vorresti?
Lo so ancora non è chiaro il concetto… ci arrivo subito: siamo così abituati a pensare che il caffè sia uno e uno solo che non sappiamo neanche che cosa sia veramente un caffè.
Il termine “caffè” è un termine a cappello che comprende i diversi frutti e le differenti bevande in tutte le sue possibili combinazioni, estrazioni, origini, miscele, ecc.
Quello che al massimo vorresti chiedere al barista è “un espresso, per favore“.
Inoltre noi, avendo ben 4 diversi caffè in macchina a disposizione dei clienti, ci capita di chiedere “quale caffè?” e la risposta è quasi sempre “quello normale!”.
Ma qual è quello normale per te?
Sei abituato a bere robuste, quindi per te il normale è quello super amaro? O sei abituato a bere caffè molto delicati, quindi per te il normale è quello profumato e acido? E via così.
In Italia, online, al supermercato, nei negozi e nei bar, ci sono più di 2.500 diverse Torrefazioni, che a loro volta producono tanti caffè diversi, provenienti da ogni parte del mondo, da piante e varietà sempre differenti.
Qual è quindi il caffè normale?
Poi capisco il perchè si dice “caffè normale”, lo so che è una convenzione culturale italiana, ma se già nel parlato iniziamo ad eliminare la parola “normale” la nostra mente si aprirà a tantissime nuove interpretazioni del caffè e inizieremo a capire che non è uno ed uno soltanto!
3. Il caffè decaffeinato non è vero caffè
Perché si dice questo?
Non tutti lo pensano certo, ma molti sì!
Il caffè decaffeinato è a tutti gli effetti caffè, proviene sempre da una pianta specifica e dai suoi frutti chiamati Drupa.
Semplicemente gli è stata rimossa la caffeina tramite processi specifici.
Quindi non è più caffè per questo?
Il caffè decaffeinato è caffè, ed esiste anche molto buono, basta selezionarlo di qualità!
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4. La bontà di un espresso dipende solo dalla bravura del barista
Vero, ma non al 100%.
Ovviamente la capacità di lavorare di un brasita può rendere un espresso incredibile come imbevibile, quindi affidarsi al giusto professionista è davvero molto importante.
È anche vero però che potremmo avere davanti il barista migliore al mondo, ma se questo utilizza una materia prima scadente, l’espresso non potrà mai uscire bene!
Quindi attenzione a selezionare il locale sulla base di:
- Pulizia e ordine del locale e delle attrezzature
- Capacità e professionalità del barista
- Qualità del caffè utilizzato
5. L’espresso con la crema alta è il migliore!
Ultima, ma non per importanza, la crema dell’espresso.
Quante volte abbiamo sentito nei bar la famosa “prova dello zucchero”, ossia che la crema di qualità deve essere in grado di mantenere a galla lo zucchero. Di conseguenza quindi anche l’espresso sarà di ottima qualità.
Niente di più sbagliato!
La crema è importantissima per l’espresso, perché è il tappo che mantiene aromi e profumi nella bevanda fino alla degustazione.
Ma è anche vero che questa per essere di qualità deve avere le seguenti caratteristiche:
- Di color nocciola
- Compatta
- Fine
- A maglie strette
- Senza micro e macro bolle
- Setosa
- Lucida
- Liscia
- Con leggere striature più scure
Come potete vedere la prova dello zucchero non c’entra proprio niente e soprattutto un buon espresso dovresti berlo senza zucchero!
Anche di questo ne abbiamo parlato ampiamente sui nostri profili social!