Caffè “all’americana”: miscela o monorigine? Ecco come scegliere il caffè ideale!

I maestri della tostatura media
Foto con luci soffuse e atmosfera rilassata con un vassoio in legno sopra al quale appoggiano due tazzine da caffè ernani, un piccolo mazzo di fiori, dei cioccolatini e la protagonista Chemex con il caffè all'americano al suo interno.

Sempre più persone preparano il proprio caffè nello stile americano: che sia filtro carta o metallo, con strumenti automatici o completamente manuali, seguendo metodi a immersione, percolazione o infusione, possiamo definirli tutti caffè “all’americana”.
Insomma gli strumenti adatti alla sua preparazione sono innumerevoli e le ricette altrettanto.

Ma la domanda che accomuna tutti i suoi avventori è: quale caffè devo scegliere per un ottimo risultato?

La risposta è molto semplice: un monorigine o una miscela 100% arabica, di grande qualità e tostata ad un livello medio-chiaro.

Vediamo ora il perché!

Perché scegliere un monorigine?

Iniziamo con il dire che il caffè all’americana, o come preferisco chiamarlo io il caffè filtro, a differenza dell’espresso è una bevanda molto diluita.

Questo offre indubbiamente un caffè meno cremoso e corposo, ma più delicato e profumato.

Inoltre i tempi di estrazione sono molto più lunghi: se l’espresso si prepara in circa 25-30 secondi, il caffè filtro richiede dal minuto e mezzo fino ai 6 minuti, e se consideriamo il Cold Brew arriviamo anche alle 24 ore.

Queste due caratteristiche ci comunicano entrambe un’informazione importante: la Robusta non serve.

La Robusta attribuisce le seguenti caratteristiche al caffè estratto: amarezza e corposità.
Per questo viene solitamente inserita nelle miscele da bar italiane, proprio per dare corpo all’espresso.

Ma se in questa bevanda in stile americano per definizione il corpo e la crema non ci sono, allora perchè inserire la robusta?

Inserendola quindi l’unico effetto che produrrà è rendere la tazzina più amara, con sentori di legno e a volte erba.
Seguendo sempre questo discorso e considerano ora anche i tempi di estrazione prolungati, la robusta esprimerebbe ancora più amarezza ed accentuerebbe ancora di più le note legnose.

Perché quindi inserirla quando invece potremmo ottenere tazze profumatissime e con sentori aromatici incredibili?

Al contrario i caffè arabica offrono proprio questi pregi ricercati: dolcezza, freschezza e ampi e pregiati ventagli aromatici.

Capiamo bene quindi che le arabica sono quelle che fanno al caso nostro.

Serve un caffè di qualità elevata?

Bisogna ora fare attenzione ad un altro fattore: la qualità dei caffè arabica selezionati. 


Non sono infatti tutte uguali, esistono centinaia di varietà di piante differenti, che coltivate in aree geografiche diverse tra loro offrono una miriade di profumi e aromi differenti. 


Per esempio i caffè Etiopi in generale sono molto verticali, con un’acidità spinta e agrumata, accompagnata da sentori più delicati di fiori e frutti rossi. 

Mentre i Colombiani sono caffè altrettanto delicati, ma spinti più sulla frutta a guscio, tra i quali la mandorla è quella che spicca maggiormente. 

Infine i caffè brasiliani sono in genere molto dolci e cioccolati. 


In fondo all’articolo trovate una tabella con la descrizione generale di alcuni dei caffè più conosciuti al mondo, ma ricordate che sono macro distinzioni e che non per forza tutti i caffè di uno stato devono avere il profilo aromatico descritto, si tratta solo di informazioni generali. 


Inoltre, una volta selezionato il caffè d’interesse dobbiamo capire se ha difetti. 

I difetti possono essere fisici, come chicchi malformati, rotti o bucati da insetti, marci, acerbi, ammuffiti e così via. Oppure olfattivi e gustativi, quindi chicchi che portano in tazza note aromatiche cattive, come petrolio, chimico, terra, prato bagnato, muffa, cenere, catrame, gomma ecc. 


Questi metodi a filtro, per i motivi sopra descritti, esaltano al massimo tutte le note aromatiche, sia quelle positive, che quelle negative. 

Essendo già ad esempio la cenere un aroma che speriamo di non trovare in nessun caffè, figuriamoci se viene pure esaltato. 


Se si vuole preparare quindi un ottimo caffè “all’americana”, bisogna per forza puntare in alto sulla qualità. 


Per riconoscerla si può in primis affidarsi a torrefazioni esperte, diffidando dei caffè trovati al supermercato. 

Meglio recarsi in qualche punto vendita di un torrefattore o al suo sito online, leggere tutte le diverse informazioni che dà sui suoi caffè ed infine chiedere! 

Se un torrefattore ha infatti selezionato un buon caffè, pagandolo anche molto di più di altri caffè scadenti, fidati che conoscerà ogni sua caratteristica e non vede l’ora di raccontartela. 


Se al contrario sa solo che viene generalmente dal “Brasile” e pochissimo altro se non proprio nient’altro, sicuramente non ha basato la selezione sulla qualità. 

 

Se vuoi saperne di più iscriviti alla nostra newsletter qui sotto e scarica gratuitamente la Guida “Come riconoscere un caffè di qualità, prima, durante e dopo l’assaggio”:

Perché scegliere un caffè a Tostatura Medio-chiara?

Infine bisogna considerare il livello di tostatura. 


Come ormai già saprai esistono 3 macro livelli di tostatura: 

  • Chiara – la quale riesce ad esaltare tutte le note aromatiche dei chicchi crudi oltre all’acidità, ma lascia qualche sentore di erbaceo o di estrema freschezza;
  • Media – la quale esalta al massimo tutte le note aromatiche dei chicchi crudi, bilanciando alla perfezione acidità e dolcezza;
  • Scura – la quale al contrario rende i caffè piuttosto amari, in quanto le note di bruciato sono così forti che vanno a coprire le altre note più delicate e positive.

Applicando lo stesso ragionamento fatto prima, per i caffè filtro andiamo sicuramente subito ad eliminare la tostatura scura, perché ottenere una intera mug di caffè amaro e con sentori di bruciato non ci interessa. 


La tostatura ideale al contrario è una medio-chiara, a metà tra le prime due, l’unica veramente in grado di farci apprezzare un caffè profumatissimo e strabiliante.  


Ecco perchè tutti i nostri caffè monorigine arabica, oltre che il Blue Diamond la nostra miscela 100% arabica, sono tostati a questo livello, adatti sia a sviluppare un profilo aromatico ampio, intenso e sorprendente in espresso, che perfetti per le estrazioni filtro! 

Se invece vuoi sapere come si prepara il caffè americano o caffè filtro, leggi i nostri articoli sull’argomento, clicca il tasto qui sotto! 

Foto del tavolo Ernani con sopra tutti gli strumenti a disposizione per poter preparare il caffè filtro o il caffè all'americana. Partendo da sinistra: V60, Cold brew Dripper, Aeropress, Chemex, Moka, Clever, French press, Syphon.
Tabella 1 dove mostro gli stati produttori di caffè, tra cui: Brasile, Colombia, Venezuela, Perù, Guatemala e Giamaica ed i gusti generale che si possono trovare del caffè.
Tabella 2 dove mostro gli stati produttori di caffè, tra cui: Hawaii, Etiopia, Kenya, India e Costa Rica ed i gusti generale che si possono trovare del caffè.

Marketing, E-commerce e Social Media Manager
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Author

Martina Mazzoleni

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