Dopo aver raccontato e spiegato la preparazione del caffè con la Moka, l’Aeropress, la French Press, la Chemex, il Syphon e la Clever, è arrivato il momento del V60!
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Il V60 è uno degli strumenti di brewing più utilizzati.
Permette di ottenere una tazza intensa, evidenziando ed esaltando ogni nota aromatica naturale dei nostri caffè attentamente selezionati!
Con il V60 ogni tazza di caffè racconta una storia: la storia della sua origine e della terra in cui è nato e cresciuto.
La storia del V60
All’inizio del ‘900 bere un caffè filtro non era l’esperienza più piacevole in assoluto, i filtri non filtravano bene e lasciavano quindi dei residui di caffè esausto sul fondo della tazza, che davano fastidio, oltre che rendere la tazza più amara.
Ma finalmente arrivò il V60 dripper!
Inventato negli anni ‘60 del ‘900 dalla Hario, una ditta giapponese, conquistò la popolarità solo dal 2004, quando fu introdotta la scanalatura interna del cono.
Il nome deriva dalla forma della caffettiera a “V”, con un angolo di 60°.
Nel lato interno troviamo delle scanalature a forma di spirale, che migliorano la turbolenza: l’aria trova così una via semplice per fuoriuscire durante l’estrazione, consentendo anche un miglior controllo da parte dell’operatore.
Il sistema si basa sul principio della percolazione: si fa gocciolare lentamente l’acqua calda nella brocca o direttamente nella tazza, attraversando uno strato di caffè macinato posizionato su un filtro carta.
Percolando l’acqua dissolve le sostanze solubili contenute nel macinato, trasferendole nella bevanda.
La struttura
- Server, solitamente in vetro, acquistabile a partire dai 350 ml di capienza, fino a 1 L;
- Caffettiera, un cono solitamente in ceramica con un buco nel centro, da 2, 4 o 6 tazze;
- Filtro carta, anche questo di varie misure a seconda della grandezza del cono acquistato.
Risultato in tazza
Il V60 permette la preparazione di un ottimo caffè, con sentori e note aromatiche intensi e ben definiti. Con questo strumento è possibile assaporare ogni sfumatura del caffè scelto e acquistato, regalando un vero attimo di piacere.
Attenzione però!
Va scelto il caffè giusto, perché come esalta i pregi, esalta anche eventuali difetti. Serve quindi un caffè di elevata qualità.
Preparare il caffè con il V60
L’estrazione con il V60 non è complicata, ma richiede un po’ di esercizio e manualità.
Fondamentale è la tecnica di versata dell’acqua perché da questa dipenderà il risultato della bevanda.
Gli strumenti necessari sono:
- V60 dripper;
- Filtro in carta apposito;
- Server/raccoglitore;
- Una bilancia;
- Un bollitore;
- Un timer.
La Brew Ratio, ossia la dose di caffè in relazione alla quantità di acqua, è di 60 gr di macinato per 1 L di acqua; in questo caso, userò 250 ml di acqua per 15 gr di caffè.
Il caffè deve essere macinato medio-grosso (leggermente più spesso del macinato per la moka). Se vogliamo essere specifici, la granulometria deve rientrare fra i 500 ed i 700 micron.
La tostatura del caffè deve essere media o medio-chiara, per ottenere una tazza profumata, intensa e mai amara!
Passaggi per l’estrazione:
- Scalda l’acqua fra i 92 ed i 95°C;
- Versala sul filtro per inumidirlo, così da togliere le note di carta, oltre che scaldare lo strumento;
- Svuotalo dall’acqua e preparati per l’estrazione vera e propria;
- Versa nel filtro 15 gr di macinato e dai qualche colpetto per livellarlo;
- Fai una pre-infusione: versa 30 gr di acqua cercando di bagnare bene tutto il caffè e attendi 30 secondi;
- Scarica la restante parte d’acqua per arrivare ai 250 gr.
Come detto, questa fase è importantissima: il filo d’acqua deve infatti essere sottile e continuo. Mentre si versa bisogna colpire bene tutto il macinato, senza toccare le pareti dello strumento e senza soffermarsi troppo su un solo punto, altrimenti di sovra-estrae il caffè.
Ora rimane solo che aspettare la fine dell’estrazione… e il caffè è pronto!
Caffè consigliati
Come quasi tutti i metodi di brewing, consiglio sempre un monorigine arabica a tostatura media e senza difetti.
Se vuoi un caffè più corposo e dolce, punta sui naturali, se invece ti piacciono le acidità e le note più fresche, scegli un lavato d’altura.
Paolo, il tostatore di Ernani, ha scelto il Sidamo Etiope >>
Andrea, il tostatore junior, ha scelto il Colombia Supremo Finca la Meseta >>
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Martina Mazzoleni