Come preparare il caffè – Caffè Ernani https://www.caffeernani.com Acquista caffè di qualità a Tostatura Media Tue, 26 Mar 2024 10:47:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.4 https://www.caffeernani.com/wp-content/uploads/2019/06/favicon-caffe-ernani-70x70.jpg Come preparare il caffè – Caffè Ernani https://www.caffeernani.com 32 32 Resoconto serata “Una moka, mille sfumature” https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/resoconto-serata-una-moka-mille-sfumature/ https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/resoconto-serata-una-moka-mille-sfumature/#respond Thu, 28 Mar 2024 09:00:00 +0000 https://www.caffeernani.com/?p=32679 Venerdì 22 marzo 2024 abbiamo tenuto la seconda serata a tema alla Torrefazione Ernani a Milano!  Come è andata? Cosa abbiamo fatto? Ci saranno altre serate?  Queste sono le domande che più avete posto, quindi rispondiamo insieme nel nuovo articolo di ABCoffee, il blog settimanale di Caffè Ernani!    La serata Il secondo evento in […]

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Venerdì 22 marzo 2024 abbiamo tenuto la seconda serata a tema alla Torrefazione Ernani a Milano! 


Come è andata? Cosa abbiamo fatto? Ci saranno altre serate? 


Queste sono le domande che più avete posto, quindi rispondiamo insieme nel nuovo articolo di ABCoffee, il blog settimanale di Caffè Ernani! 

 

La serata

Il secondo evento in caffetteria aveva come tema la Signora Moka, regina indiscussa delle case italiane, ma spesso non sfruttata al massimo delle sue potenzialità. 


Abbiamo iniziato con un po’ di teoria… come si può capire come sfruttare al massimo il caffè in possesso utilizzando la moka, se non si conosce il caffè, il funzionamento dello strumento e le variabili dell’estrazione? 


Quindi abbiamo fatto chiarezza su cos’è il caffè e dove cresce, le differenze delle due specie principali, ossia arabica e robusta, i metodi di raccolta e lavorazione, passando poi dalla tostatura per arrivare a comprendere l’estrazione, la macinatura ed i possibili errori collegati. 


Insomma un riassunto di tutto quello che riguarda il caffè, orientato soprattutto a capire la natura stessa della preparazione della bevanda con la caffettiera italiana. 


Una volta definito il mondo in cui ci stavamo immergendo, scoprendo le sue bellezze e immensità, siamo finalmente passati alla parte pratica. 

Sicuramente in questa fase ci siamo divertiti di più, toccando con mano e mettendo in pratica tutto ciò di cui avevamo parlato precedentemente. 

 

La pratica

Questa prevedeva la preparazione del caffè con quattro differenti metodi: 
  • Metodo casalingo, ossia seguendo il principio del “fallo semplice”, come chiunque preparerebbe una moka a casa, senza bilancia, bollitore, termometro, ecc. Seguendo però i passaggi corretti per evitare errori che comprometterebbero il gusto del caffè in tazza.

Puoi comprendere meglio il metodo, guardando questo video: 

  • Metodo professionale, ossia seguendo tutti, ma proprio tutti i passaggi corretti, adoperando anche una corretta Brew Ratio, grazie alla bilancia specifica per fare brewing, e molti altri accorgimenti. 

Senza annoiarti troppo ti lascio direttamente il video al quale fare riferimento: 

Assaggiando il caffè derivante dal primo e secondo metodo, tutti i corsisti hanno immediatamente capito la differenza al palato e all’unisono hanno confermato quanto il gusto con il secondo metodo sia migliore, più ricco nell’aroma e con un’amarezza meno persistente. 

Come mai si verifica questo cambio così riconoscibile? 

Per una infinità di motivi… restando sul generale però la risposta è semplice: 

l’estrazione del caffè è una questione di chimica. 

Innumerevoli ricerche, studi e prove operate dai massimi esperti e dagli scienziati del settore, hanno individuato il rapporto corretto tra acqua e caffè, per fare in modo che questa estragga solo il meglio dal macinato e porti in tazza il più ampio ed intenso ventaglio aromatico possibile. 

Oltre ovviamente anche a stabilire temperature, tipologia di acqua, pressioni preferibili e molto altro ancora. 

Quindi se vogliamo preparare e degustare un prodotto nelle sue massime potenzialità, non possiamo affidarci al “caso”, ma dobbiamo diventare noi stessi dei chimici, eseguendo ogni passaggio con precisione e puntualità. 

La differenza poi si avverte immediatamente! 

  • Metodo Filtro carta, in questo invece volevamo ripetere gli stessi identici passaggi del secondo, appoggiando però sopra al macinato contenuto nel filtro, anche un ulteriore filtro rotondo in carta. (quelli dell’Aeropress per intenderci). Questo perché il filtro in carta, a differenza di quello in metallo della moka, è molto più fitto. Di conseguenza avremmo avuto una bevanda con ancora meno amarezza, più delicata, pulita, leggera, ma sempre intensamente aromatica.

Questo metodo è utile per coloro che non amano affatto l’amarezza: provate ad inserire un filtro carta! 

  • Metodo Pump My Moka a freddo, infine abbiamo unito ulteriori due tipologie: estrazione con acqua fredda, utilizzando il nuovissimo strumento Pump My Moka (clicca sul al nome per atterrare sul sito)! Al momento vi racconto ancora poco, in quanto farò molti video e articoli nei prossimi mesi spiegando ogni singola caratteristica.

In generale però posso dire che è lo strumento più rivoluzionario per preparare il caffè con la moka da quando la moka stessa fu inventata nel 1933. 
Si tratta di una pompa esterna abbinata ad una striscia termometrica, le quali ridefiniscono le regole del gioco. Ora si potrà infatti avere il pieno controllo dell’estrazione: dalla pressione, alla temperatura, finalmente elementi indipendenti dalla fonte di calore (fornello o piastra a induzione). 

Con Pump My Moka si può fare di tutto, l’unico limite sarà la nostra creatività. 

Ci saranno altre serate? 

Vedendo l’entusiasmo dei corsisti sicuramente sì! 

  • Durante la prima abbiamo operato una degustazione dell’espresso come dei veri professionisti.
  • Nella seconda serata, appunto come appena presentata, abbiamo parlato della Moka e delle sue mille sfumature.
  • Durante la prossima serata, che si terrà a maggio 2024, andremo alla scoperta del caffè filtro.
  • Infine a settembre del medesimo anno riproporremo la Degustazione di Birre al Caffè insieme all’esperto Fabio Spollon, in arte BeerSlinger89, tenuta per la prima volta a Desio a ottobre 2023. 

Queste stesse serate verranno poi riproposte, sia a Milano che a Desio nel corso del 2025, chissà, forse aggiungendone anche altre! 

Se nel mentre volete iniziare a formarvi sull’argomento, andate sulla pagina della nostra: 

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Dopo aver raccontato e spiegato la preparazione del caffè con la Moka, l’Espresso, l’Aeropress, la French Press, la Chemex, il Syphon, la Clever, il V60, il Cold Brew Dripper, la Brew Bottle e la Napoletana…


Oggi ti presento Hoop, l’ultimo arrivato nella famiglia dei metodi di Brewing! 

Hoop, come accennato, è uno strumento nuovissimo, presentato per la prima volta alla fiera Sigep di Rimini a Gennaio 2022!


È una caffettiera semplice e intuitiva, che sfrutta il metodo a percolazione, perfetta per chiunque voglia approcciarsi per la prima volta in assoluto ai metodi filtro carta, ma ancora non possiede né grandi conoscenze né tutti gli strumenti necessari. 


P.S. Il termine “brewing” racchiude tutti gli strumenti utilizzati per preparare il caffè alternativi all’espresso. Primo tra tutti possiamo ricordare la moka, seguita dalla Napoletana e poi tutti gli altri metodi con filtro carta, come per esempio il V60, o il filtro metallo, come la French Press. 

 

Presentazione di Hoop

Hoop è stato brevettato da Marco Flores della ditta Ceado, un’azienda innovativa dedita alla realizzazione di linee super professionali di macinacaffè e molto altro al servizio di bar e cucine. 


L’obiettivo era quello di creare un metodo di Brewing che fosse davvero semplice e intuitivo, alla portata di chiunque, anche a chi si stesse approcciando a questo mondo per la prima volta in assoluto, offrendo però allo stesso tempo un risultato tutt’altro che banale. 


Hoop infatti non richiede molti strumenti, ma solo un filtro carta, sempre acquistabile da Ceado, ma anche sostituibile con quelli dell’Aeropress. 


Non richiede neanche grandi capacità all’operatore, in quanto la fase di versaggio è semplificata al massimo e lo strumento si occupa in autonomia della miscelazione e percolazione dell’acqua attraverso il panetto di macinato. 


Quindi per riassumere, per preparare il caffè con Hoop ti servirà: 

  • Hoop 
  • Filtro carta rotondo
  • Bilancia 

Mentre potrai eliminare il bollitore elettrico con beccuccio a collo di cigno specifico per il Brewing ed il server può essere sostituito da una semplice mug. 

 

Struttura di Hoop

Lo strumento, come già detto, è molto semplice.

È formato infatti da due cilindri, uno interno più piccolo ed un altro esterno più largo, che si incastrano grazie ad un sistema a vite alla base. 

Proprio dove si avvitano le due parti, si va ad incastrare anche il filtro rotondo, come si può vedere nella foto successiva. 


Infine sul bordo inferiore del cilindro più piccolo ci sono dei piccoli forellini che permettono il passaggio dell’acqua e quindi la percolazione attraverso il macinato. 

Cosa significa percolazione? 

Senza essere troppo accademici o tecnici la percolazione è un principio di estrazione del caffè. 

Si ha quando l’acqua filtra attraverso un panetto di caffè macinato senza alcuna pressione e goccia dopo goccia arriva ad un contenitore posto al di sotto dello strumento. 


Immaginiamoci un po’ quello che succede per il caffè espresso: inserisco il macinato nel filtro, aggancio il portafiltro alla macchina e faccio partire l’estrazione. Quindi l’acqua passerà attraverso il macinato per arrivare nella nostra tazzina. 


La differenza però sta nel fatto che l’acqua per l’espresso ha una pressione notevole, che arriva anche ai 12 bar. Al contrario nei metodi a percolazione, l’acqua che filtra attraverso il caffè non ha pressione, se non la sola forza di gravità.  


Questo metodo di estrazione è quindi più delicato, permettendo così di ottenere un caffè più profumato, acido e dolce, nel quale l’amarezza è quasi, se non del tutto, assente. 

 

 

L’estrazione con Hoop


La Brew Ratio, ossia la dose dì caffè in relazione all’acqua, è di 60 gr di caffè per 1 L di acqua; in questo caso prepareremo la dose per una mug, usando 15g di caffè per 250 ml di acqua.


Il caffè dev’essere macinato largo, quindi più grosso di quello utilizzato per la moka. Per essere precisi, la granulometria dovrebbe stare tra i 600 ed i 800 micron. 

 

Passaggi per la preparazione: 
  1. Per prima cosa separare i due cilindri; 
  2. Posizionare il filtro sulla base dello strumento; 
  3. Agganciare i due cilindri fino a quando non sentiamo come un suono stridulo, il quale ci farà capire che il filtro carta è ben saldo e teso e non rischierà di cadere nel contenitore sottostante durante l’estrazione; 
  4. Nel mentre scaldare l’acqua circa a 93°C (fai dei tentativi con il tuo caffè per capire la temperatura ideale, stando tra i 90 ed i 95°C);
  5. Versare l’acqua calda sul filtro per iniziare a scaldare lo strumento ed eliminare eventuali residui odorosi di carta; 
  6. Svuotare gli strumenti dall’acqua; 
  7. Versare il macinato all’interno del cilindro più piccolo e dare qualche colpetto sul lato per livellarlo; 
  8. Ora versare l’acqua nel cilindro esterno; 
  9. Non ti resta che attendere che lo strumento compia la sua magia e finisca l’estrazione in circa 3 minuti! 

NB. Se l’acqua impiega più di 3 minuti per passare attraverso il macinato, significa che il caffè è macinato troppo fine e quindi la bevanda sarà sovra-estratta. 

Al contrario se ci mette meno di 3 minuti allora il caffè è macinato troppo largo e la bevanda sarà sotto-estratta. 


Se hai ancora qualche dubbio, guarda il video qui sotto! 

Quale caffè utilizzare? 


Quanto detto fino ad ora è veritiero solo se si utilizza un caffè di elevata qualità a Tostatura Media o medio-chiara. 


Puoi infatti prestare tutta l’attenzione del mondo per fare un ottimo caffè, ma se selezioni un macinato tostato scuro, prodotto partendo da caffè verdi con difetti aromatici e senza pregi, il risultato sarà sempre e comunque una tazza amara con note di gomma, legno ed empireumatico (bruciato), se non anche peggio! 


Quindi seleziona un monorigine arabica premium, affidandoti a Torrefattori, come noi di Caffè Ernani, che curano il chicco in ogni suo aspetto, dalla pianta fino al servizio finale. 


Scegli poi un caffè lavato se prediligi aromi più delicati accompagnati da una buona acidità, oppure opta per i naturali se vuoi ottenere maggiore dolcezza. 

Ecco i monorigine di Caffè Ernani

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Tutto sulla macinatura del caffè https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/tutto-sulla-macinatura-del-caffe/ https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/tutto-sulla-macinatura-del-caffe/#respond Thu, 21 Sep 2023 08:05:24 +0000 https://www.caffeernani.com/?p=30133 La macinatura è da sempre un argomento molto discusso: semplice nell’applicazione, ma complesso nella sua comprensione.  Trovare la macinatura corretta è un atto meccanico, che richiede pochi accorgimenti e dei riferimenti chiari e semplici. Ma comprenderne l’importanza non è sempre così intuitivo. Ecco quindi una guida sulla corretta macinatura del caffè, con Caffè Ernani! In […]

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La macinatura è da sempre un argomento molto discusso: semplice nell’applicazione, ma complesso nella sua comprensione. 

Trovare la macinatura corretta è un atto meccanico, che richiede pochi accorgimenti e dei riferimenti chiari e semplici. 

Ma comprenderne l’importanza non è sempre così intuitivo. 

Ecco quindi una guida sulla corretta macinatura del caffè, con Caffè Ernani! 

 

In questo articolo risponderemo a:

Che cos’è la macinatura? 

Il termine macinatura descrive l’operazione di rottura dei chicchi di caffè in molteplici sezioni di dimensioni inferiori. 

In base alla dimensione del macinato ed alla sua uniformità, siamo in grado di definire i diversi livelli di resistenza del caffè al passaggio dell’acqua. 

Detto in altro modo: il grado di macinatura modifica la velocità d’estrazione.

Per capire ciò basta fare un esempio molto semplice: 

Immagina di avere due secchi, uno pieno di sassi e l’altro pieno di sabbia fine. 

Ora rovesciaci sopra un catino d’acqua. 

Nel primo secchio, quello con i sassi, l’acqua passerà molto velocemente, arrivando in fretta sul fondo, perché tra un sasso e l’altro c’è molto spazio per passarci attraverso. Al contrario nel secchio con la sabbia, l’acqua passerà molto più lentamente, in quanto lo spazio di passaggio è di molto ridotto. 

Lo stesso concetto viene applicato al caffè: se lo maciniamo molto largo l’acqua passerà velocemente, mentre se lo maciniamo molto fine, l’acqua farà molta fatica ad attraversarlo. 

 

Perché si macina il caffè? 

Questa è una risposta complementare alla precedente: 

Maciniamo perché aumentiamo la superficie di contatto tra l’acqua ed il caffè in fase di estrazione, aiutando così a trasferire i solidi solubili dal macinato alla bevanda finale in tazza. 
Immagine di un chicco intero sezionato a sinistra e di un chicco macinato a destra. Bagnati dall'acqua, rappresentata dalla linea azzurra.

Capiamoci meglio: se avessimo un chicco intero, come nell’immagine a sinistra, l’acqua, rappresentata dalla linea blu, passerebbe solo sulla superficie portando in tazza quindi solo gli olii depositati su questa. 

La bevanda finale sarebbe quindi molto scarica, senza corpo e aroma e soprattutto di un giallo chiaro molto scarico. 

Mentre quando rompiamo il chicco in piccoli pezzettini l’acqua riesce a passarci attraverso investendolo completamente e riuscendo quindi a portare in tazza non solo gli olii, ma tutte quelle sostanza che ci permettono di assaporare e gustare un ottimo caffè estratto, come lipidi, carboidrati, composti azotati, ecc.!  

P.S. La dimensione delle particelle di macinato viene definita granulometria e la loro grandezza viene calcolata in micron (µ): 1µ = 1000mm, al contrario 1mm = 0,001µ. 

 

Quindi perché la macinatura è importante?

Perché influenza la sovra o sotto estrazione ed il colore della bevanda finale estratta e di conseguenza influenza il gusto e l’aroma della bevanda finale.


Questo argomento lo abbiamo già affrontato in passato. Ti indico sia il video, sia l’articolo completo. 

Leggi anche il relativo articolo più approfondito proprio sull’importanza della macinatura:

Tornando a noi, cerchiamo di capire come è possibile che la macinatura influenzi così tanto il gusto della bevanda.

Grafica di un chicco di caffè con indicate le differenti possibili percentuali di estrazione

 

Il chicco è composto da sostanze solubili al 30%, ossia sostanze che si sciolgono al passaggio dell’acqua e che quindi riescono ad arrivare nella tazzina, e per il 70% da sostanze non solubili, ossia che non si sciolgono e quindi non arrivano nella tazzina. 

Ma quel 30% di sostanze solubili non deve essere estratto del tutto, è infatti meglio estrarre circa il 18-22% di sostanze per avere una bevanda bilanciata e dal profilo aromatico gustoso. 

In altre parole ancora: 

  • se estraggo meno del 18% avrò una bevanda in tazza definita sotto-estratta;
  • se estraggo più del 22% avrò una bevanda in tazza definita sovra-estratta.

Per essere precisi e consapevoli della percentuale di estrazione esistono degli strumenti appositi, ma che se non si è dei grandi esperti del settore è inutile comprare, visti gli alti prezzi. 

Affidiamoci quindi ai nostri sensi per imparare a riconoscere la sotto o sovra estrazione!

Prendiamo d’esempio l’espresso, in quanto è il più semplice da riconoscere anche solo guardandolo: 

1. Nella prima riga in alto vediamo un caffè sottoestratto. 

Come dice la parola stessa, abbiamo estratto troppe poche sostanze dal nostro chicco di caffè, facendo risultare la bevanda finale molto scarica. 

In particolare vedremo: 

  • La crema pallida, tendente al bianco e già praticamente “bucata”, lasciando quindi intravedere la bevanda scura sottostante. 
  • Al palato invece il caffè sarà scarico, con un aroma piatto e poco intenso e soprattutto farà da padrona un’acidità cattiva e molto sgradevole.
  • Infine la bevanda non avrà corpo. Se facessimo roteare il caffè tra lingua e palato non avvertiremmo alcuna densità. 

Se non stai preparando un espresso non avrai la crema ad aiutarti, affidati quindi al gusto e cerca di capire se è equilibrato e buono, o se al contrario ha solo una spiccata e davvero fastidiosa acidità, senza altre note aromatiche. 

2. Nella terza e ultima riga in basso vediamo invece un caffè sovraestratto. 

Come dice la parola stessa, abbiamo estratto troppe sostanze dal nostro chicco di caffè, facendo risultare la bevanda finale troppo carica. 

In particolare vedremo: 

  • La crema molto scura. 
  • Al palato invece il caffè avrà un profilo aromatico poco complesso, nel quale sentiremmo solo sentori empireumatici (di bruciato). Il gusto dominante sarà proprio l’amaro. 

Anche in questo caso, se non stai preparando un espresso non vedrai la crema quindi assaggialo e scopri se è davvero troppo amaro, senza molto altro da offrire. 

3. Nella riga centrale infine vediamo un caffè correttamente estratto. 

Abbiamo quindi estratto il numero giusto di sostanze per una tazzina bilanciata, intensa, corposa e dal profilo aromatico incredibile! 

In particolare vedremo: 

  • La crema color nocciola, lucida e liscia, senza micro o macro bolle, e che persiste per almeno 1 minuto dopo l’estrazione senza “bucarsi”. 
  • Al palato invece il caffè sarà ottimo, con un ventaglio aromatico ampio e gustoso, con note di cioccolato, caramello, vaniglia, pane tostato, miele, fiori, frutta, agrumi e molto altro ancora! Sarà poi intenso e soprattutto avvertirai una delicata e piacevole amarezza, una più o meno spiccata e avvolgente acidità, bilanciate da una dose più o meno intensa di dolcezza.
  • Infine la bevanda avrà un buon corpo. Se facessimo roteare il caffè tra lingua e palato avvertiremmo la densità della bevanda. 
Visto quanto la macinatura influenza la riuscita del caffè estratto?!

 

Infine, da cosa viene influenzata la macinatura? 

La macinatura viene influenzata da molte variabili, come: 

  • Il caffè che hai acquistato, la sua freschezza, composizione e conservazione;
  • Lo strumento che hai selezionato per l’estrazione: espresso, moka, filtro carta, a percolazione, a pressione, a infusione, ecc.; 
  • Le condizioni ambientali esterne;
  • L’acqua utilizzata: la temperatura e la composizione molecolare;
    e molto altro ancora. 

Senza entrare troppo nei tecnicismi, puntiamo direttamente a ciò che per noi a casa o al bar è più importante: lo strumento che stiamo utilizzando per la preparazione del caffè. 

Ogni strumento richiede la sua specifica granulometria, ossia dimensione del macinato. 

Perché? 

Perché dalla macinatura dipende il tempo di contatto. E il tempo di contatto definisce una bevanda sotto o sovra estratta, come abbiamo visto precedentemente. 

Spieghiamo la teoria dietro a questa affermazione: 

Differenti quadrati, rappresentativi di granelli di caffè macinato di pari dimensioni, con spazi blu, rappresentativi del contatto con l'acqua. Partendo da sinistra: 30 secondi di contatto tra acqua e caffè, 120 secondi di contatto e 240 secondi di contatto.

Ipotizziamo che ogni granello del caffè che abbiamo macinato è grande come questi 3 quadrati qui sopra:

  • Se l’acqua passasse nel macinato per soli 30 secondi, come nel primo caso a sinistra, riesce a penetrare all’interno del granello di poco. Tutte le sostanze che si trovano quindi nel centro del granello non verranno portate in tazza, rendendo di conseguenza il caffè sottoestratto. 
  • Stessa cosa se facessimo scorrere l’acqua per 120 secondi: l’acqua riuscirebbe a penetrare più in profondità, ma non ancora del tutto. Il caffè è quindi ancora sotto-estratto. 
  • Mentre l’estrazione corretta avverrà in 240 secondi.

 

Facciamo ora l’esempio opposto:

Differenti quadrati, rappresentativi di granelli di caffè macinato di differenti dimensioni (a sinistra più piccoli, a destra più grande) con spazi blu, rappresentativi del contatto con l'acqua sempre di 120 secondi, e altri spazi rossi, rappresentativi della sovra-estrazione della bevanda.

Questa volta facciamo passare l’acqua attraverso il macinato sempre per 120 secondi, ma cambiando le dimensioni del macinato: 

  • Nel primo caso abbiamo un macinato molto fine: se l’acqua lo attraversasse per 120 secondi, non solo arriverebbe in profondità, ma estrarrebbe anche troppo, rendendo  il caffè sovraestratto. 
  • Nel secondo caso invece abbiamo un macinato medio, perfetto per un tempo di estrazione di 120 secondi. 
  • Di nuovo invece nel terzo caso il granello è troppo grande ed in 120 secondi l’acqua non fa bene il suo lavoro, rendendo la tazzina finale sottoestratta. 
Dato che ogni strumento per preparare il caffè ha un suo specifico principio di estrazione (percolazione, infusione, pressione, ebollizione o un ibrido di questi) e quindi una sua specifica ricetta e tempo di estrazione, dobbiamo adattare la dimensione del nostro macinato per fare in modo che la bevanda finale sia sempre buona e piacevole! 

 

Scopri di più in un altro articolo:

Infine ti lascio altri riferimenti interessanti per completare la tua conoscenza sulla macinatura: 

Quale macinacaffè acquistare per casa? 

L'articolo Tutto sulla macinatura del caffè proviene da Caffè Ernani.

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La caffettiera perfetta da portare in vacanza https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/la-caffettiera-perfetta-da-portare-in-vacanza/ https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/la-caffettiera-perfetta-da-portare-in-vacanza/#respond Thu, 13 Jul 2023 08:07:58 +0000 https://www.caffeernani.com/?p=28618 Se non hai ancora iniziato le tue ferie, le inizierai a breve… ecco quindi una piccola guida alla scoperta della macchinetta per preparare il caffè perfetta da portare in vacanza!  In questo articolo cercheremo la facilità nella preparazione della nostra amata bevanda e la compattezza dello strumento, ma parleremo anche della sua fragilità.  L’idea di […]

L'articolo La caffettiera perfetta da portare in vacanza proviene da Caffè Ernani.

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Se non hai ancora iniziato le tue ferie, le inizierai a breve… ecco quindi una piccola guida alla scoperta della macchinetta per preparare il caffè perfetta da portare in vacanza! 


In questo articolo cercheremo la facilità nella preparazione della nostra amata bevanda e la compattezza dello strumento, ma parleremo anche della sua fragilità. 


L’idea di scrivere questa Guida è arrivata dopo la mia vacanza della scorsa estate: un viaggio alla scoperta di Lanzarote e Fuerteventura a bordo di un Van camperizzato. 

La cucina, come potete immaginare, mancava e spesso ci fermavamo a dormire in zone completamente rurali, nelle quali il primo bar disponibile per fare colazione distava anche 30 minuti di macchina. Fortunatamente ero partita preparata, con la mia caffettiera in valigia. 


Dopo questa esperienza ho scoperto che molti italiani partono con il caffè nel bagaglio. 

Ecco quindi i miei consigli per un “caffè da viaggio”. 

 

La Moka

Foto della moka Ernani con doppio fondo e diffusore di calore, colore giallo.

Sicuramente lo strumento più conosciuto e amato nelle case italiane. 


Ma è quello giusto da portarsi in vacanza? 


Se si ha a disposizione una cucina sì! 


Infatti è uno strumento compatto, quindi non vi occuperà troppo spazio in valigia. È resistente, evitando così anche la possibilità di rompersi durante gli sballottamenti del viaggio. 


La moka riceve così un bel 8 su 10. 


Non raggiunge il massimo dei voti solo per un motivo: serve per forza una fiamma. Non basta infatti ricavare dell’acqua calda o anche tiepida, serve proprio la fiamma, per mantenere il vapore sotto pressione e permettere la fuoriuscita del caffè estratto nel serbatoio superiore. 

Se vuoi sapere come utilizzarla al meglio, guarda il video: 

Oppure clicca qui per scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla moka: 

Ora passiamo ai Caffè Filtro per vedere altri quattro strumenti pratici, comodi, resistenti e soprattutto che offrono un risultato sempre incredibile! 

 

French Press 

Foto della French presso o caffettiera francese o ancora monta latte manuale
Questo strumento riceve un bel 10/10! 


Anche se non è il mio preferito per mio gusto personale, è oggettivamente imbattibile. 


È semplicissimo da utilizzare: basta versare dell’acqua e del macinato all’interno del recipiente e attendere la fine dell’infusione. 

Come si potrebbe sbagliare? 


È in plastica, quindi non si romperà in valigia. 

È disponibile in diversi formati: dai 150 ml fino a quella da 1,5 L. 

Puoi utilizzare l’acqua calda, se hai a disposizione una fonte di calore, ma anche l’acqua fredda, prolungando un po’ i tempi di infusione. 


Infine soddisfa tutti! 


Questo stesso strumento può essere utilizzato per preparare il caffè, il tè ed in generale qualsiasi bevanda infusa, e permette anche di montare il latte per un ottimo cappuccino, sia con il latte caldo che con il latte freddo. 


Insomma… ha tutte le carte in regola per essere un ottimo compagno di viaggio in qualsiasi occasione e situazione. 

Guarda il video per capire come utilizzarla per preparare il caffè:

Hoop

Foto di Hoop, nuovo strumento di estrazione del caffè molto semplice, formato solo da due cilindri ed un filtro

È ora di parlare nel nuovissimo strumento appena creato in Italia: Hoop. 


Anche questo ha misure compatte, è resistente e soprattutto semplicissimo da utilizzare. 


Inserisci il filtro, avvita il cilindro centrale, versa il macinato e poi l’acqua. Il caffè estratto viene poi raccolto direttamente nella tazza. 


Il voto a questo strumento è però 8/10. 


Questo perché il risultato è migliore con l’acqua calda, quindi necessitiamo di una fonte di calore. 

Qui il video per vedere come si prepara il caffè con Hoop: 

Clever

Foto della Clever, una sorta di tazzona con il manico a fondo conico

Su questo strumento sarò brevissima, perché le caratteristiche sono praticamente identiche a Hoop. 


Comodo, compatto, resistente, semplice nell’utilizzo ed il caffè viene raccolto direttamente nella tazza. 

La differenza è che il risultato è ottimale anche con l’acqua fredda, aumentando semplicemente un po’ la dose di caffè, lasciando invariata invece la quantità di acqua. 


Ecco perchè il punteggio è di 9/10. 

Non raggiungendo il 10 pieno, a differenza della French Press, solo per il fatto che i filtri non sono riutilizzabili e quindi bisogna portarsene dietro qualcuno in più di scorta. 

E come per gli altri, ecco il video per imparare ad utilizzarla al meglio: 

Aeropress

Foto di Aeropress

Ed infine arriviamo alla mia caffettiera preferita: l’Aeropress! 


Non so perché ma mi colpisce sempre. Preparare il caffè con questo strumento è un’arte diversa ogni volta. 

Per questo è il metodo che mi segue sempre in valigia. 


Ho dei ricordi bellissimi legati al mio ultimo viaggio: mi svegliavo infatti con il van a bordo della spiaggia, tiravo fuori il tavolino, l’aeropress, il caffè e la tazza. Iniziavo la preparazione con vista oceano. Il rito portava con sé pace e relax. 


Forse sarò esagerata io, ma come si può intuire dalle mie parole, ne sono davvero innamorata. 


Nonostante questo prende un 8/10. 


Perché anche questo strumento rende meglio con l’acqua calda, necessitando di una fonte di calore. Io per esempio avevo un fornelletto da campeggio. 

Servono poi dei filtri monouso compostabili per l’estrazione. 


Ha però anche tanti pro: oltre alla bellezza, offre un caffè intenso, aromatico, ricco di profumi e praticamente senza amarezza. 

Le dosi possono essere fatte a occhio aiutandosi con i numerini posti sullo strumento che indicano il numero di tazze. È poi compatto, resistente, adattabile e semplice nell’utilizzo. 

Guarda il video se vuoi scoprire come prepararlo: 

Ora non resta che scegliere il tuo preferito e metterlo in valigia, abbinato ad uno strepitoso caffè, intenso e profumato. 


Scegli il tuo qui, clicca qui sotto: 

Buon viaggio da tutto il team di Caffè Ernani! 

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Come scegliere il macinacaffè per casa? https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/come-scegliere-il-macinacaffe-per-casa/ https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/come-scegliere-il-macinacaffe-per-casa/#respond Thu, 15 Jun 2023 08:24:23 +0000 https://www.caffeernani.com/?p=28289 Settimana scorsa abbiamo parlato di tutti i metodi per fare il caffè a casa, sia manuali che automatici, di tutte le dimensioni, estrazioni e prezzi.  Insomma ora hai tutte le informazioni utili per scegliere la macchina da acquistare per casa, oggi parliamo dei macinacaffè.  Lo so, sembra un argomento di minore importanza, ma non lo […]

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Settimana scorsa abbiamo parlato di tutti i metodi per fare il caffè a casa, sia manuali che automatici, di tutte le dimensioni, estrazioni e prezzi. 


Insomma ora hai tutte le informazioni utili per scegliere la macchina da acquistare per casa, oggi parliamo dei macinacaffè. 


Lo so, sembra un argomento di minore importanza, ma non lo è! 

Il macinino è importante tanto quanto tutte le altre attrezzature, se non di più. Se si sbaglia la macinatura o comunque il particolato ottenuto non ha standard qualitativi elevati, non si potrà mai avere in tazza un prodotto ottimale. 


In altre parole: se si sbaglia la macinatura il caffè estratto non sarà mai buono. 
Ricordiamo poi un altro dato importante: dopo 15 minuti dalla macinatura abbiamo perso il 60% degli aromi contenuti nel caffè. 
Quindi se si vuole ottenere una bevanda finale estratta intensamente aromatica bisognerebbe macinare il caffè fresco, ossia solo nel momento dell’estrazione. 


Ma basta perderci in chiacchiere e iniziamo! 

 

L’importanza della macinatura 


Per prima cosa, discorso appena anticipato, dobbiamo capire perché la macinatura è importante. Per questo vi lascio un video, riportando scritti sotto solo i concetti più importanti. 

La macinatura serve per aumentare la superficie di contatto tra caffè e acqua.

Ossia rompendo il chicco, l’acqua ha maggiore possibilità di toccare anche le parti interne dello stesso, estraendo tutte le sostanze a noi utili. 


La macinatura è importante perché: 
  • Influenza il colore e l’estrazione della bevanda: se sbaglio la macinatura otterrò un caffè sotto-estratto oppure sovra-estratto; 
  • Di conseguenza influenza il gusto: un caffè sotto-estratto è piatto e con un’acidità sgradevole, mentre un caffè sovra-estratto è amaro con sentori empireumatici, ossia con note di bruciato e/o di cenere. 

Infine la macinatura non è costante. 

Mi spiego meglio: il caffè è un alimento poroso, quindi assorbe tutto dall’ambiente esterno.  Ad esempio: se la mattina c’è un clima secco ed il pomeriggio diventa più umido, il caffè avrà bisogno di una macinatura differente. 

Quindi va controllata tutti i giorni e più volte al giorno. 


Per sapere di più su come macinare il caffè, leggi l’articolo dedicato: 

Troverai davvero ogni informazione per scoprire come fare la macinatura per ogni metodo di estrazione e soprattutto come controllare la sua correttezza. 


Infine guarda il video qui sotto su come usare il macinino manuale: 

Come scegliere un macina caffè  

Le prime domande da porsi prima dell’acquisto sono sicuramente: 

  • Che necessità ho?
  • Che tipo di macinacaffè mi serve? 

Se siete grandissimi coffee lover e possedete già altre attrezzature professionali o semi-professionali, è meglio orientarsi sullo stesso target anche per il macinino. 


Se invece siete meno esigenti o state solo iniziando ad approcciarvi al mondo del caffè pregiato, potete iniziare con attrezzature più economiche, ma comunque performanti, per fare pratica. 

 

Ecco quindi le differenti caratteristiche tecniche: 


Sistema di macinatura:
Macinino a lame dettaglio
A lame rotanti

Queste le sconsiglio a prescindere dal proprio livello personale, in quanto le lame non permettono in alcun modo di ottenere un particolare uniforme e omogeneo e soprattutto costante nel tempo. Questo perché le lame tagliano il chicco, non lo macinano. Inoltre non è nemmeno possibile regolare il grado di macinatura. 

Macinino con macine piane dettaglio
Macine piane

Il sistema più diffuso in quanto preciso, costante e resistente, perfetto in particolar modo per l’espresso. 

Macinino con macine coniche dettaglio
Macine coniche

Permettono di ottenere un macinato uniforme, inoltre, girando a velocità inferiori, evitano il surriscaldamento del caffè. Ideale più per i metodi filtro carta. 

Infine le macine possono essere: 

  • In ceramica – più economiche, ma meno precise e più fragili;
  • In acciaio – più costose, ma più resistenti, precise e anche più facili da pulire.

 

Regolazioni della macinatura
Macinino manuale con evidenziato il dettaglio dei numeri come riferimento per la grandezza della granulometria

Altra caratteristica fondamentale è la possibilità di regolare il grado di “spessore” del macinato. 

Questo perché ogni metodo ha il suo specifico livello di macinatura. Il macinino deve quindi presentare, come nella foto qui a fianco, la possibilità di regolare la granulometria, non possibile con quello a lame, ma solo con le macine coniche o piane. 

Capienza 

Caratteristica importante, ma non fondamentale. 

La capienza indica la quantità di chicchi che il macinatore è in grado di contenere nel suo serbatoio. 

Questa può variare dai 15 g per quelli piccoli e domestici fino ai 2 kg per quelli più grandi e professionali. 


Se consideriamo l’uso domestico deve essere sufficientemente capiente per macinare in una volta sola il caffè necessario, senza mai avere troppa scorta di caffè residuo, così da evitare la sua ossidazione e perdita di aroma. 


Facciamo un esempio pratico: se in famiglia sono da solo e mi preparo una moka, già quello più piccolo da 15 g è sufficiente. 

Se invece siamo una famiglia di cinque persone e ogni mattina ognuno si fa due caffè per sé, dobbiamo prevedere una dose di macinato di almeno 70 g (10 tazze da 7 g l’una), necessitando quindi di modelli più grandi. 

 

Budget 

Puoi trovare macinacaffè a partire dai € 20,00 fino anche ai € 5.000,00 se non oltre. 

Decidi quindi quanto vuoi spendere, tenendo conto che dal prezzo dipenderanno le prestazioni. 


Come detto anche all’inizio, considera il tuo grado di preparazione. Se sei alle prime armi non serve spendere troppo, in quanto sei in una fase di sperimentazione e apprendimento. Inoltre se lo stai acquistando solo per ottenere una moka più qualitativa fai benissimo, ma non servirà il miglior macinacaffè sulla piazza. 

Mentre se ogni giorno provi caffè diversi, magari anche Specialty con diversi metodi di estrazione, allora devi puntare più in alto. 

 

Quale macinino manuale scegliere? 

Hario macinino manuale Skerton Prto nero e vetro
Hario Skerton Pro

Ottimo macinino entry level, con macine coniche in ceramica regolabili, serbatoio da 100 g e completamente smontabile per la pulizia. 

Livello di macinatura ovviamente regolabile. 

€ 30,00 – € 40,00

Macinino Royal catering nero manuale
Royal catering

Macinacaffè manuale con macine coniche in acciaio inox e fino a 12 diversi livelli di macinatura regolabile e serbatoio da 20 g. 

€ 55,00 – € 65,00

Macinino Stelton collar coffee nero e oro manuale
Stelton Collar Coffee Grinder

Un macinino minimal chic, creato dai designer Daniel Debiasi e Federico Sandri per preparare il caffè a casa con stile. 

Ha macine in ceramica, completamente smontabile per la pulizia e con la possibilità di regolare la granulometria. 

€ 85,00 – € 105,00

Comandante macinino manuale in legno chiaro e vetro
Comandante

Elegante, riconoscibile e amato. È disponibile in svariati colori, modelli, materiali e dimensioni, ma ciò che li accomuna tutti è l’incredibile qualità dei componenti.

È sì costoso, ma se sei un professionista devi avere il meglio per poter lavorare al meglio! 

Macine coniche in acciaio inox con cuscinetti a sfera, granulometria ovviamente precisa, costante e regolabile e serbatoio da circa 40 g.  

€ 150,00 – € 380,00

Macinino Pietro Grinder verde scuro manuale
Pietro Grinder

Nuovissimo sul mercato e a mio parere il più performante! 

Il primo macinino manuale con le macine piatte da 58 mm (grandi quasi come i macinini elettrici professionali) poste in verticale, ovviamente regolabili per garantire sempre un’ottima estrazione. 

Infine facilissimo da smontare per pulire le macine in modo approfondito!

€ 360,00

Quale macinino elettrico scegliere? 

I costi sono decisamente superiori, così come anche le prestazioni. 

Ecco quelli da tenere d’occhio. 

Macinino Wilfa Svart elettrico domestico argento e nero
Wilfa Svart

Facile da regolare, con macine coniche in acciaio e capacità di 250 g. 

Pensato per l’uso casalingo, quindi non consente di macinare grandissime quantità, ad esempio quelle richieste in una attività commerciale. 

L’unico piccolo intoppo consiste nel far fatica a svuotare bene tutta la camera di macinatura, rendendo la pulizia più difficoltosa. 

€ 130,00 – € 200,00

Macinino Eureka mignon elettrico professionale argento e arancione
Eureka – Perfetto

Bello da vedere, compatto e disponibile in una infinità di colori. 

Facile da regolare e dosare, con macine piane. 

Il risultato è strepitoso! Perfetto quindi se si è dei veri coffee lover professionali. Pensato in particolar modo da abbinare ad una macchina per espresso. 

€ 330,00 – € 800,00

Fiorenzato macinino elettrico All Ground nero opaco
Fiorenzato – All Ground

Ultimo consigliato, ma non per importanza, lanciato da pochissimo sul mercato è comodo, intuitivo, costante, preciso e adatto a qualsiasi tipo di macinatura, proprio per questo chiamato “all ground”, ossia “tutte le macinature”. 

Al momento per il canale domestico è stato uno dei macinini con cui mi sono divertita di più! 

Ha macine piane in acciaio e rivestite in titanio, da 64 mm. 

€ 600,00 – € 800,00

Ora non ti resta che scegliere il tuo e iniziare a preparare il caffè come mai prima d’ora! 


Se vuoi scoprire di più sul caffè e imparare ad usare il macinino al meglio, iscriviti alla nostra newsletter e seguici sui social! 

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Preparare il caffè è un’arte e un momento di relax per tutti noi. 

Esistono centinaia di metodi differenti, ognuno con proprie peculiarità e risultati in tazza. 


Quale caffettiera o macchina scegliere quindi per preparare il caffè a casa? 


In questo articolo risponderemo proprio a questa domanda, mettendo a confronto la maggior parte dei metodi esistenti ed evidenziando i vantaggi e svantaggi di ognuno! 


Elencherò però soltanto le categorie generali, non ad esempio tutte le diverse macchine per espresso che esistono e le loro caratteristiche. 

Ci saranno poi altri articoli dedicati per approfondire ogni argomento. Se non vuoi perderli, iscriviti alla nostra newsletter settimanale! 

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Pronto per iniziare? 

 

Le caffettiere manuali


Nel primo paragrafo metteremo a confronto tutti i metodi di estrazione del caffè manuali, come può essere anche la nostra cara amica moka. 


In generale questi, chi più chi meno, necessitano di una certa manualità ed un lasso di tempo dedicato alla loro preparazione. 


Ammetto che sono i miei preferiti, proprio perché hanno bisogno della nostra attenzione e cura. Diventano in questo modo un momento di relax, nel quale si ha l’occasione di staccare la testa e come un rito prepararsi una bevanda dal gusto inconfondibile. 


Puoi variare la ricetta, i tempi di estrazione, la temperatura dell’acqua, le condizioni ambientali, la macinatura e ovviamente anche il caffè utilizzato, per ottenere ogni volta un qualcosa di diverso. 


Ma vediamoli subito nel dettaglio! 

Foto della moka Ernani con doppio fondo e diffusore di calore, colore giallo.
Moka

Perfetta per te se ami la tradizione e se uno dei ricordi più felici è il profumo della casa di tua nonna dopo il pranzo in famiglia. 

Non richiede grandissime capacità, ma solo qualche accorgimento per ottenere un buon risultato. 

  • Fa al caso tuo se ami una bevanda concentrata ed intensa, con una maggiore amarezza. 
  • Al contrario non fa al caso tuo se non ami l’amarezza. 

Scopri come utilizzarla al meglio qui sotto: 

Foto della Napoletana o cuccumella
Napoletana

Sempre perfetta per te se sei una persona innamorata delle tradizioni e dei riti. 

  • Fa al caso tuo se ami una bevanda concentrata ed intensa, simile ad una moka, ma con una minore amarezza. 

Scopri come utilizzarla al meglio qui sotto: 

Foto della French presso o caffettiera francese o ancora monta latte manuale
French Press

Questo è uno dei metodi di estrazione filtro più semplici in assoluto, perché non richiede grandi abilità per la preparazione. Inoltre la caffettiera è molto versatile: può essere utile per preparare il latte montato a casa o per fare qualsiasi tipologia di infusione, come anche il tè. 

  • Fa al caso tuo se cerchi una bevanda diluita e delicata, tipica dei metodi a filtro senza pressione, ma comunque “pastosa”, con una buona consistenza in bocca. 
  • Non fa al caso tuo se vuoi una bevanda profumatissima e pulita, ottenibile ad esempio con una Chemex o V60.

Scopri come utilizzarla al meglio qui sotto: 

Foto della Clever, una sorta di tazzona con il manico a fondo conico
Clever

Un altro metodo filtro abbastanza semplice, che unisce i pregi della French Press e del V60. Ha infatti una prima parte di infusione, la quale semplifica la fase di versata andando ad eludere alcuni possibili errori. La seconda invece permette il filtraggio del macinato come per il V60. 

È inoltre comoda da utilizzare nei bar perché può essere estratta direttamente dai clienti, coinvolgendoli in modo divertente nella preparazione della bevanda e divulgando allo stesso tempo.

  • Fa al caso tuo se cerchi una bevanda diluita e delicata, tipica dei metodi a filtro senza pressione, con una buona intensità aromatica e semplice da utilizzare. 
  • Non fa al caso tuo se vuoi una bevanda cremosa e corposa.

Scopri come utilizzarla al meglio qui sotto: 

Foto di Hoop, nuovo strumento di estrazione del caffè molto semplice, formato solo da due cilindri ed un filtro
Hoop

Per concludere con i metodi filtro più “semplici” nell’utilizzo dobbiamo citare Hoop, formato due soli cilindri: uno per ospitare il macinato e l’altro l’acqua. 

Il margine di errore qui è davvero basso. 

  • Fa al caso tuo se cerchi una bevanda diluita e delicata, tipica dei metodi a filtro senza pressione, con una buona intensità aromatica e semplice da utilizzare. 
  • Non fa al caso tuo se vuoi una bevanda cremosa e corposa.
Foto di Aeropress
Aeropress

Questo è forse uno dei miei metodi preferiti in assoluto, perché versatile, maneggevole, perfetto in qualsiasi luogo e situazione e permette anche di sperimentare tantissimo. 

Insomma se vuoi divertirti in qualsiasi luogo devi acquistare Aeropress!

  • Fa al caso tuo se sei un viaggiatore, se ami l’avventura e l’aria aperta, ma vuoi sempre con te un ottimo caffè! 
  • Non fa al caso tuo se vuoi una bevanda cremosa e corposa come può essere un caffè alla moka o in espresso, con anche una maggiore amarezza.

Scopri come utilizzarla al meglio qui sotto: 

Foto del V60
V60

Inconfondibile, trendy, versatile, divertente, famoso, studiato e molto altro ancora. Il V60 è uno dei metodi più famosi al mondo per l’estrazione del caffè, soprattutto per quelli di elevato livello. Usato nelle gare mondiali e da tutti gli appassionati di Specialty coffee. Insomma il capostipite dei metodi a filtro manuali. 

Se sei un coffee lover, devi comprarlo!

  • Fa al caso tuo se hai voglia di sperimentare più che mai con il caffè e se studiare la materia ed acquisire manualità ti affascina. Se poi ricerchi un caffè profumatissimo, senza amarezza ed intensamente aromatico, allora hai trovato il metodo giusto per te! 
  • Non fa al caso tuo se vuoi una bevanda cremosa e corposa come può essere un espresso, con anche una maggiore amarezza, o se non hai voglia di studiare e prepararti per rispettare questa bevanda. 

Scopri come utilizzarlo al meglio qui sotto: 

Foto della Chemex
Chemex

Molto simile nella preparazione, nella forma e nel risultato al V60, ma con un design più elegante e impattante. L’unica differenza è che la bevanda ottenuta è ancora più pulita e delicata. 

  • Fa al caso tuo se, esattamente come per il V60, ami una bevanda profumata e vuoi sperimentare. 
  • Non fa al caso tuo se vuoi una bevanda cremosa e corposa come può essere un espresso, con anche una maggiore amarezza, o se non hai voglia di studiare e prepararti per rispettare questa bevanda. 

Scopri come utilizzarla al meglio qui sotto: 

Foto del Syphon
Syphon

Uno strumento a dir poco scenografico, simile ad una moka destrutturata. Vedere la sua preparazione è affascinante. 

  • Fa al caso tuo se vuoi sorprendere i tuoi ospiti con uno strumento particolare e se ricerchi un caffè filtro, quindi una bevanda diluita e profumata, ma con una leggera amarezza in più. 
  • Non fa al caso tuo se desideri essere tu a controllare ogni variabile durante la fase di estrazione o se ricerchi una bevanda più dolce e profumata, con minore amarezza. 

Scopri come utilizzarlo al meglio qui sotto: 

Foto del Cold Brew Dripper
Cold Brew Dripper

Se d’estate ami il caffè freddo, energizzante e dissetante allo stesso tempo, questa è la scelta migliore che puoi fare. 

  • Fa al caso tuo se ami il caffè freddo, diluito, intenso e profumato. 
  • Non fa al caso tuo se non hai pazienza, perché l’estrazione può durare anche 12 ore. Ovviamente puoi prepararne un grande quantitativo e conservarlo in frigorifero fino a 3 giorni! 

Scopri come utilizzarlo al meglio qui sotto: 

Foto di una Brew Bottle in vetro con tappo marrone
Brew Bottle

Brew bottle

Il risultato è pressoché simile al caffè preparato con il Cold Brew Dripper, ma è più economica oltre che più semplice nell’utilizzo. Richiede anche meno attesa: dalle 3 alle 6 ore. 

Inoltre è uno strumento molto versatile: prepara anche tè, chai, golden milk o perché non sperimentare con alcolici? 

  • Fa al caso tuo se ami il caffè freddo, diluito, intenso e profumato. 
  • Non fa al caso tuo se ami strumenti scenografici e che catturano l’attenzione.  
N.B. Fondamentale per ogni metodo è utilizzare la macinatura corretta! 

Se il caffè non è macinato nel modo giusto, mai e poi mai si potrà ottenere una bevanda intensa, rotonda e avvolgente. 


Per saperne di più sulla macinatura, clicca qui sotto: 

Le caffettiere elettriche e/o automatiche


Ora passiamo a tutti gli strumenti elettrici, come può essere la macchina per espresso, ma anche tutti quelli automatici, che ci aiutano a semplificare i passaggi durante l’estrazione. 

Foto della macchina per espresso La Cimbali M100 profile HD gialla Ernani
Macchina per espresso

Che dire di più di quello che già si conosce? Offre una bevanda in tazza incredibile, copiata, premiata e invidiata in tutto il mondo. Non potremmo farne a meno, neanche a casa! 

  • È perfetta per te se hai modo di investire sulle attrezzature. Essendo un gioiellino di ingegneria la regola generale è: se costa poco è un cattivo investimento. Inoltre occupa spazio e consuma energia. 

N.B. È un ottimo metodo di estrazione e la consiglierei a chiunque, dico solo di non sottovalutarla: costa, è complicata e bisogna mantenerla, insieme a tutte le altre attrezzature complementari da acquistare. Quindi bisogna prenderla solo quando si è convinti di farlo. 

  • Non fa al caso tuo se non hai voglia di macinare il caffè, pesarlo, controllare la macinatura e nel caso correggerla ed imparare ad utilizzarla al meglio con un piccolo corso di caffetteria. 

Scopri come utilizzarla al meglio qui sotto: 

Foto della macchina automatica della philips
Macchina Super-automatica

Se ami l’espresso, ma non hai voglia di tutto il lavoro che comporta quel metodo di estrazione, piuttosto opta per una superautomatica. Certo il risultato non sarà mai identico ad un espresso e non sarà mai qualitativamente molto elevato, ma con un buon investimento iniziale puoi trovare sul mercato Superautomatiche davvero performanti. 

  • È perfetta per te se desideri un espresso “semplice” da preparare. 
  • Non fa al caso tuo se hai voglia di sperimentare e di poter variare tutte le variabili o anche se vuoi un espresso perfetto!
Foto della macchina a cialde della Faber
Macchina a cialde domestica

Se ami l’espresso, ma non hai voglia di prepararlo e vuoi una macchina meno costosa e ingombrante di una superautomatica, allora opta per le cialde carta.

Il risultato non è esattamente come quello dell’espresso, in quanto il filtro in carta trattiene parte degli olii rendendo la bevanda leggermente più pulita e meno cremosa, ma comunque si avvicina tantissimo. 

Inoltre a differenza delle capsule in plastica si possono buttare nell’umido.

  • È perfetta per te se desideri un “espresso” semplice da preparare. 
  • Non fa al caso tuo se preferisci essere tu l’artefice della preparazione del tuo caffè!  
Foto della macchina a capsule della Delonghi con tazza e capsule Caffè Ernani
Macchina a capsule

La macchina a capsule consuma poco, è piccola e semplicissima da utilizzare. In un tempo di 45 secondi totali puoi accenderla, aspettare che si scaldi e ottenere il tuo caffè. 

Il risultato, anche se sembra identico all’espresso, non lo è, in quanto produce una crema spessa ma composta solo da aria, mentre la bevanda sotto è più diluita, meno corposa e meno intensa. 

  • È perfetta per te se desideri un “espresso” semplice da preparare. 
  • Non fa al caso tuo se preferisci essere tu l’artefice della preparazione del tuo caffè o se vuoi anche ridurre il consumo di prodotti monoporzionati.   
Foto della macchina automatica per preparare il caffè filtro o caffè "americano"
Macchina per Caffè filtro automatica

C’è poco da dire: se ami i caffè filtro, profumati, con un’amarezza inferiore e più diluiti, ma non hai voglia di comprarti tutte le attrezzature o impiegare tempo e competenza nella loro preparazione, questa è l’alternativa migliore!

  • È perfetta per te se desideri un caffè filtro semplice da preparare. 
  • Non fa al caso tuo se preferisci essere tu l’artefice della preparazione del tuo caffè!   

Siamo così arrivati alla fine! 

Non ho inserito qualsiasi strumento esistente perché ce ne sono infiniti e non sarebbe possibile presentarli tutti, ma già questi mi sembrano più che sufficienti per riuscire a trovare quello più adatto ai propri gusti e soprattutto esigenze.

Quello che consiglio è di non fossilizzarsi mai su uno solo, ma cambiare, provare e sperimentare. Solo così diventerà un vero e proprio gioco appassionante! 

Per qualsiasi altro approfondimento sui metodi di estrazione, clicca qui sotto e apri il nostro blog dedicato! 

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Tutte le ricette delle bevande al caffè! https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/tutte-le-ricette-delle-bevande-al-caffe/ https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/tutte-le-ricette-delle-bevande-al-caffe/#respond Thu, 25 May 2023 08:03:09 +0000 https://www.caffeernani.com/?p=28145 Noi italiani siamo maestri della personalizzazione!  Al bar come a casa amiamo coccolarci con una bevanda che sia solo nostra, che rispecchi a pieno i nostri gusti e la voglia del momento.  Non è strano infatti entrare in un locale la mattina e sentire un coro di voci:  “Per me macchiato freddo, grazie”  “Un po’ […]

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Noi italiani siamo maestri della personalizzazione! 

Al bar come a casa amiamo coccolarci con una bevanda che sia solo nostra, che rispecchi a pieno i nostri gusti e la voglia del momento. 

Non è strano infatti entrare in un locale la mattina e sentire un coro di voci: 

“Per me macchiato freddo, grazie” 

“Un po’ più lungo con una lacrima” 

“Un cappuccino con il cacao e cannella” 

“Un latte macchiato chiaro tiepido” 

 

Fino ad arrivare anche all’estremo: 

“Un caffè doppio ristretto in tazza grande di vetro, macchiato freddo con la crema in superficie e con sotto una spolverata di cacao e sopra la cannella”

e così via…

La macchina per l’espresso d’altronde si presta alla creazione di queste incredibili bevande, sempre tutte rigorosamente a base di caffè. 

 

Ma quali sono le ricette codificate? 

Eccole qui! 

 

Le diverse tipologie di espresso

Tazza espresso stilizzata outline con grafica che indica la dose giusta di un espresso ristretto.
Espresso ristretto

Una bevanda molto concentrata, con più acidità, dolcezza e corpo rispetto all’espresso “normale”. 

  • 15-20 ml di caffè estratto

Utilizzare una tazzina per l’espresso da 60-80 ml 

Tazza espresso stilizzata outline con grafica che indica la dose giusta di un espresso normale.
Espresso

Una bevanda concentrata, ben bilanciata in acidità, dolcezza e amarezza, con un buon corpo e con una crema compatta, setosa e lucida. 

  • 20-30 ml di caffè estratto

Utilizzare una tazzina per l’espresso da 60-80 ml 

Tazza espresso stilizzata outline con grafica che indica la dose giusta di un espresso lungo.
Espresso lungo

Una bevanda più lunga e con meno corpo rispetto ai primi due. 

  • 30-50 ml di caffè estratto

Utilizzare una tazzina per l’espresso da 60-80 ml 

Tazza da cappuccio stilizzata outline con indicata bevanda americano: parte di caffè marrone e parte di caffè d'acqua
Americano

Una bevanda a base di espresso, allungata con acqua calda. 

  • Espresso lungo: 30-50 ml
  • Acqua calda a parte: 120 ml 

Utilizzare una tazza da cappuccio da 150-180 ml 

Tazza da cappuccio stilizzata outline con indicata bevanda long balck: parte di caffè marrone e parte di caffè d'acqua
Long Black

Un americano, ma con la crema in superficie, in quanto si versa prima l’acqua nella tazza e poi si estrae sopra un doppio espresso. 

  • Espresso doppio: 50-60 ml
  • Acqua calda a 80°C: 120 ml 

Utilizzare una tazza da cappuccio da 150-180 ml 

Le bevande a base di caffè

Tazza da caffè espresso stilizzata outline con inserito graficamente la dose giusta di caffè per un macchiato: caffè e latte montato
Espresso macchiato
  • Espresso: 20-30 ml
  • Latte montato: 10-30 ml 

Utilizzare una tazzina per l’espresso da 60-80 ml 

Tazza da caffè espresso stilizzata outline con inserito graficamente la dose giusta di caffè per un marocchino: caffè, latte montato e cacao
Espressino

(bianchino, marocchino, genova)

  • Espresso: 20-30 ml
  • Latte montato: 30-40 ml 
  • Polvere di cacao tra il caffè ed il latte 
  • Crema molto spessa: 1,5/2,5 cm 

Utilizzare una tazza in vetro da 60/100 ml

Tazza da caffè espresso stilizzata outline con inserito graficamente la dose giusta di caffè per un mocaccino: caffè, latte montato e cioccolato
Mocaccino
  • Espresso: 20-30 ml
  • Topping con aroma a scelta: 20-30 ml 
  • Latte montato: 30 ml 
  • Polvere di cacao 

Utilizzare una tazza in vetro da 90 ml

Bicchiere piccolo in vetro da caffetteria stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un cortado: caffè e latte montato
Cortado
  • Doppio espresso: 50-60 ml

  • Latte caldo: 40-80 ml

  • Strato di crema sottilissimo: meno di 0,5 cm 

Utilizzare un bicchiere in vetro da 100ml

Tazza da cappuccio stilizzata outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un cappuccino: caffè e latte montato
Cappuccino
  • Espresso: 20-30 ml

  • Latte montato: 130-160 ml 

  • Strato di crema spesso: 1-1,5 cm 

  • Temperatura di servizio: 50-65 °C

Utilizzare una tazza da cappuccio da 150-180 ml 

Tazza da cappuccio stilizzata outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un flat white: caffè e latte caldo
Flat white
  • Doppio espresso: 50-60 ml

  • Latte caldo: 90-180 ml 

  • Strato di crema sottilissimo: meno di 0,5 cm

  • Temperatura di servizio: 50-65 °C

Utilizzare una tazza da cappuccio da 150-240 ml 

N.B. È perfetto per fare Latte art!

Mug alta da caffetteria stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un latte macchiato: caffè, latte montato e latte caldo
Latte macchiato

Si differenzia dal caffelatte perchè prima si versa nella tazza il latte con tanta crema, solo dopo l’espresso con l’aiuto di un bicchierino o bricchetto. 

  • Espresso: 20-30 ml
    Latte montato: 120-330 g 
  • Strato di crema spesso: 1,5-2,5 cm

Utilizzare un bicchiere in vetro alto: long tumbler o rock alto, da 150-360 ml

Mug alta da caffetteria stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un latte caffelatte: caffè e latte caldo
Caffelatte

Si differenzia dal latte macchiato perchè prima si versa nella tazza il caffè, solo dopo il latte caldo senza crema. 

  • Espresso: 20-30 ml
  • Latte caldo: 120-210 ml di latte caldo 
  • No crema di latte montato 

Utilizzare un bicchiere in vetro alto: long tumbler o rock alto, da 150-360 ml

Bicchiere da martini in vetro stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un shakerato: caffè
Shakerato
  • Doppio espresso: 50-60 ml
  • Sciroppo di zucchero: 20 ml
  • Cubetti di ghiaccio: 8-9 

Shakerare e filtrare con uno strain mentre si versa in tazza 

Utilizzare la coppa da Martini cocktail 

Bicchiere piccolo in vetro da caffetteria stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un leccese: caffè, latte di mandorla e ghiaccio
Caffè al ghiaccio

(alla salentina, caffè leccese) 

  • Espresso: 20-30 ml
  • Sciroppo di latte di mandorla: 20 ml 
  • Ghiaccio a cubetti per riempire il bicchiere 

Utilizzare un bicchiere in vetro da 90-150 ml


N.B. Preparazione alternativi: fare dei cubetti di ghiaccio con il latte di mandorla sopra i quali si verserà l’espresso 

Le bevande al caffè one shot

Bicchiere piccolo in vetro da caffetteria stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un bicerin: caffè, latte montato e cioccolato
Bicerin
  • Espresso: 20-30 ml
  • Topping al cioccolato: 20 ml 
  • Latte montato: 30 ml 

Utilizzare un bicchiere in vetro da 80-100 ml 

Bicchiere piccolo in vetro da caffetteria stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un nocciolino: caffè, latte montato e nocciole
Nocciolino
  • Espresso: 20-30 ml

  • Topping alle nocciole: 20 ml 

  • Latte montato: 30 ml 

    Utilizzare un bicchiere in vetro da 80-100 ml 

Bicchiere piccolo in vetro da caffetteria stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un calabresino: caffè, latte montato e liquirizia
Calabresino
  • Espresso: 20-30 ml

  • Topping alla liquirizia: 10-15 ml 

  • Latte montato: 30 ml 

    Utilizzare un bicchiere in vetro da 80-100 ml 

Bicchiere piccolo in vetro da caffetteria stilizzato outline con inserito graficamente la dose giusta per preparare un siculo: caffè, latte montato e pistacchio
Siculo
  • Espresso: 20-30 ml

  • Topping al pistacchio: 10-15 ml 

  • Latte montato: 30 ml 

    Utilizzare un bicchiere in vetro da 80-100 ml 

Ora non ti resta che sperimentare e scoprire la tua preferita! 

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La montatura del latte al bar: 5 passaggi + foto https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/la-montatura-del-latte-al-bar-5-passaggi-foto/ https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/la-montatura-del-latte-al-bar-5-passaggi-foto/#respond Thu, 16 Mar 2023 09:52:28 +0000 https://www.caffeernani.com/?p=27620 Per ottenere un ottimo cappuccino, bisogna partire dalla corretta montatura del latte!  A volte sembra difficile trovare un buon caffè al bar, purtroppo ci siamo infatti abituati a espressi sotto-estratti o sovra-estratti o che partono da materie prime davvero scadenti.  Quando poi si ordina un cappuccino, bevanda ufficiale della colazione italiana, invidiata e copiata in […]

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Per ottenere un ottimo cappuccino, bisogna partire dalla corretta montatura del latte! 


A volte sembra difficile trovare un buon caffè al bar, purtroppo ci siamo infatti abituati a espressi sotto-estratti o sovra-estratti o che partono da materie prime davvero scadenti. 

Quando poi si ordina un cappuccino, bevanda ufficiale della colazione italiana, invidiata e copiata in tutto il mondo, le cose non migliorano.


Molto spesso infatti il barista non sa come si deve utilizzare la lattiera o la lancia vapore, offre del latte ustionante o senza crema o peggio ancora utilizza una lancia vapore ormai incrostata di latte e non lavata da giorni e giorni. Se non lava la lancia vapore, pensiamo al resto. 


Però per ogni bar così c’è un bar che al contrario lavora nel modo corretto, con baristi che sanno esattamente cosa stanno facendo. Impariamo quindi a premiare questo genere di lavoro e attività! 


In questo articolo scopriremo insieme il modo corretto di montare il latte e quale dovrebbe essere l’obiettivo! 

 

Iniziamo con il dire che il risultato finale dovrebbe essere una crema lucida ed elastica, senza bolle e ad una temperatura tra i 55/60°C. 

 

Seguendo la regola delle 5 L non ci potremo più sbagliare: 

  1. Latte 
  2. Lattiera 
  3. Lancia Vapore 
  4. Lavorazione 
  5. LatteArt


1. Latte

Come per tutto, se si parte da una materia prima scadente o non adatta, ottenere il risultato desiderato diventa molto più difficile. 


Inoltre ricordiamo che il latte è un alimento ed essendo tale va trattato come tutti gli altri: conservato appropriatamente, non cotto più e più volte e gli strumenti utilizzati devono sempre essere puliti! 


Il latte deve essere: 

  • Fresco, quindi ovviamente lontano dalla data di scadenza ed è preferibile se ha subito delle lavorazioni a temperature inferiori;
  • Intero, in quanto risulterà più facile da montare. Dovrebbero essere presenti circa 3,5% di grassi (35 g/1L) e 3,2% di proteine (32 g/1L): i primi aiutano a creare una crema lucida ed elastica e a farla durare nel tempo, mentre le seconde aiutano nella formazione della crema vera e propria, inglobando l’aria calda;
  • Freddo, la temperatura di partenza del latte non deve superare i 4°C;
  • Montato, tra i 55° ed i 60°C. 

È importante sapere che il latte contiene caseina, che unita al tannino che troviamo nel caffè, forma il tannato di caseina. 

Tutte parolone per dire che se la temperatura del latte supera i 65°C il tannato di caseina non è più digeribile dal nostro stomaco e, per dirlo in modo carino, ci fa andare in bagno di corsa! 


Sono sicura infatti che almeno una volta dopo un cappuccino al bar tu sia dovuto correre verso il bagno… ora sai il perchè! La temperatura di servizio era troppo elevata! 

Lo stesso vale anche quando vediamo in superficie le bolle: è stata inglobata troppa aria ed il problema finale è sempre lo stesso. 


N.B. Se desideri utilizzare bevande vegetali per ampliare la tua offerta, assaggiale prima a freddo, poi a caldo ed infine con il caffè, per assicurarti che l’abbinamento sia corretto e dia un buon risultato al gusto. Dopo di che affidati a marche professionali e create appositamente per il lavoro da bar! 

 

2. Lattiera 

La lattiera, come possiamo ben immaginare, è importante per ottenere il nostro risultato. 

Se non si usano gli strumenti giusti, come in tutte le professioni, si parte già molto svantaggiati. 


La lattiera deve avere le seguenti caratteristiche: 

  • in acciaio inox;
  • dalla presa ben salda e comoda;
  • con un beccuccio;
  • sempre ben fredda per riuscire a montare al meglio. 

Inoltre, un buon barista dovrebbe avere più lattiere, di diverse misure, per riuscire a lavorare in modo corretto, senza sprechi e offrendo un prodotto finale eccellente: 

  • Una lattiera da 75cl, da utilizzare la mattina per le colazioni, quando le richieste sono molto elevate; 
  • Due lattiere da 50cl, da utilizzare quando ancora ci sono richieste di cappuccini insieme a qualche caffè macchiato; 
  • Due lattiere da 35cl, da utilizzare il pomeriggio, quando la maggior parte del latte montato serve per i caffè macchiati. 

Ritornando anche al paragrafo precedente, dove parlavamo delle temperature del latte, queste misure consigliate servono proprio per evitare di averne in eccesso. 


Il latte si può montare infatti una sola volta, dopo di che quello non versato nelle tazze deve essere rimesso subito in frigo per riportarlo alla temperatura di 4°C, oppure va buttato, ma sarebbe un vero spreco! 

Rimontarlo più volte infatti crea batteri, indigeribilità e gusto sgradevole. 


Il bravo barista è colui che conosce l’affluenza del suo locale, prevede le richieste ed utilizza gli strumenti giusti. 

 

3. Lancia vapore

Spero che ormai questa sia la norma in ogni bar, ma sia prima che dopo la montatura bisogna spurgare la lancia vapore: prima per far fuoriuscire la condensa creatasi all’interno, la seconda per assicurarsi che non ci siano più residui di latte all’interno della cannula del vapore, mentre la si pulisce anche esternamente con un panno morbido in microfibra. 


Se si entra in un bar e si vede la lancia vapore sporca, per favore corri fuori! Se non lavano quella figuriamoci tutto il resto! 


Seconda cosa bisogna posizionarla nel modo corretto all’interno della lattiera, la quale permetterà la creazione del vortice e quindi l’inglobazione del vapore (aria) per riuscire a montare al meglio il nostro latte. 


Versa quindi il latte nella lattiera fino alla base del beccuccio della stessa, come nella foto qui sotto. 

Foto di una lattiera da bar per la montatura del latte, per mostrare il livello giusto di latte da inserire all'interno.

Ora posiziona la lancia vapore: la punta deve essere appena immersa sotto la superficie del latte, di circa 0,5 cm. 

Immagina come una croce sulla superficie del latte con i due assi che si intersecano nel centro perpendicolarmente: la lancia deve essere posizionata in uno dei 4 quadranti ottenuti. 

Vedi la foto di seguito. 

Foto della lattiera da bar con il latte per mostrare dove deve essere posizionata correttamente la lancia vapore.

4. Lavorazione

Durante la montatura del latte attraversiamo diverse fasi: 

  • Fase di Volume, è il momento in cui si sta inglobando l’aria e la bevanda aumenta di volume. Più la punta della lancia rimane sulla superficie del latte, più si ingloberà aria e più il latte diventerà cremoso, adatto per esempio per un marocchino. Al contrario se devo lavorare in Latte Art serve una crema meno densa e più elastica, quindi rimango in superficie solo per i primi secondi di montata. 

Importante dire che questa fase termina quando il latte arriva all’incirca alla nostra temperatura corporea, quindi intorno ai 37°C. Dopo di che il latte stesso smette di inglobare aria, ma finisce solo di arrivare in temperatura. 

Per questo motivo il latte a inizio montatura deve per forza essere freddo: se partissimo da un latte a 20°C avremmo troppo poco tempo per inglobare l’aria necessaria. 

  • Fase di Emulsione, qui la lancia è ormai inglobata nel latte che è aumentato di volume, il vortice ancora presente definisce la texture, ossia la compattezza della crema e l’assenza di bolle in superficie. Questa fase termina quando il latte arriva a 60°C. 

N.B. Se le prime volte non sei sicuro di avere raggiunto la corretta temperatura, aiutati con un termometro. Ma fidati, con l’esperienza la sensibilità della tua mano potrà sostituirlo a pieno! 

A questo punto lasciamo riposare il latte montato giusto il tempo di preparare del caffè che utilizzeremo come base. 

Quando anche il caffè è pronto facciamo roteare la crema di latte sul bordo della lattiera con movimenti circolari, in modo tale da renderla più lucida ed elastica e chiudiamo il nostro cappuccino o caffè macchiato! 

5. LatteArt

La LatteArt non è solo il bel disegno sul cappuccino, o come dice la parola stessa, vera e propria arte. 

È una tecnica di montatura e versata che comprende un diverso modo di gustarsi un ottimo cappuccino! 

Infatti prevede una cornice di caffè lungo i bordi della tazza, con la crema di latte in superficie che presenta bordi nitidi ed in contrasto. 

In questo modo, quando si beve il cappuccino, portando e inclinando la tazza verso la bocca, la parte di caffè e quella lattosa si miscelano in bocca creando un perfetto equilibrio di gusto. 

Infatti la LatteArt non è per tutti i clienti, ma solo per coloro che prediligono un cappuccino con una crema di latte meno spessa e che siamo pronti a degustare nuove varianti della bevanda tradizionale italiana. 

Guardiamola brevemente le differenze per punti: 

  • La Fase di Emulsione deve permettere la creazione di una crema lucida, compatta e più elastica rispetto a quella necessaria per il cappuccino tradizionale. 
  • Prima di iniziare la versata, si deve “spezzare” la crema, ossia metà latte e crema vanno versati in un’altra lattiera. 
  • La tazza va impugnata, se sei destro, tenendo il manico verso il nostro corpo. 
  • La lattiera deve essere tenuta come una penna, per aumentare la precisione e fluidità nel disegno. 
  • E la versata segue step precisi: prima si spezza la crema del caffè e si crea la tela di base marrone, dopo di che si procede con la creazione del disegno fino a quando il latte non arriva al bordo della tazza. 

 

Ora il cappuccino per te non ha più segreti! 

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Macchina del caffè espresso: come è fatta e come funziona https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/macchina-del-caffe-espresso-come-e-fatta-e-come-funziona/ https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/macchina-del-caffe-espresso-come-e-fatta-e-come-funziona/#respond Thu, 02 Feb 2023 09:06:13 +0000 https://www.caffeernani.com/?p=27277 Oggi torniamo a parlare del tanto amato espresso italiano, ma sotto una veste diversa: scopriamo la struttura della macchina da espresso, così da comprendere ancora meglio l’incredibile bevanda che estrae.  Ecco quindi l’articolo che spiega la Struttura della Macchina per l’Espresso! Se vuoi scoprire di più sul mondo dell’espresso:  Come si degusta un espresso Come […]

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Oggi torniamo a parlare del tanto amato espresso italiano, ma sotto una veste diversa: scopriamo la struttura della macchina da espresso, così da comprendere ancora meglio l’incredibile bevanda che estrae. 


Ecco quindi l’articolo che spiega la Struttura della Macchina per l’Espresso!


Se vuoi scoprire di più sul mondo dell’espresso: 

Guarda anche il video sulla storia della macchina da espresso! 

La Struttura della Macchina per l’Espresso 


La macchina per il caffè espresso è un vero e proprio gioiello d’ingegneria italiana, invidiabile e copiata in tutto il mondo. 


La struttura è molto simile sia per le macchine professionali che troviamo nei bar, sia per le macchine domestiche. La differenza esatta la vedremo però a fine articolo.

 

Le macchine professionali sono in linea generale più performanti. 

La struttura della macchina da espresso, sezionata in modo grafico e con segnalato il nome di ogni pezzo.
Le parti che più ci interessano sono: 
  • Caldaia;
  • Manometro pressione caldaia;
  • Scambiatore di calore; 
  • Pompa elettrica;
  • Gruppo erogatore, Portafiltro e filtro;
  • Rubinetto acqua calda; 
  • Lancia vapore. 
1. La caldaia

La caldaia è di solito fatta in acciaio, rame o ottone e serve per erogare l’acqua calda, scaldare l’acqua per l’estrazione del caffè e creare il vapore per la lancia vapore. 


L’acqua derivante dalla rete idrica passa attraverso un addolcitore o depuratore, il quale appunto elimina le sostanze non adatte alla preparazione dell’espresso, come calcare, cloro, ecc.


A questo punto arriva “pulita” all’interno della caldaia, nella quale viene scaldata e mantenuta in temperatura per tutta la durata necessaria del servizio. 

In caldaia l’acqua arriva a temperature di circa 110-120°C e con una pressione tra l’1,1 e l’1,4 bar. 


Inoltre, come si può vedere nell’immagine, la caldaia non è mai completamente piena, perché nella parte superiore, grazie alle elevate temperature, si forma il vapore che poi il barista userà per scaldare e montare il latte per il cappuccino o caffè macchiato. 

2. Il Manometro della pressione in caldaia 
 

Il manometro è proprio quella parte della macchina visibile all’operatore che permette di controllare la corretta o meno pressione all’interno della caldaia, che come abbiamo appena detto deve stare tra l’1,1 e l’1,4 bar. 

3. Lo Scambiatore di calore
 

Lo scambiatore di calore è il sistema che permette di scaldare l’acqua utile all’estrazione dell’espresso. 

Come? 

Per preparare il caffè infatti non usiamo l’acqua presente nella caldaia per due motivi: 
  • Le temperature sono troppo elevate. L’acqua nella caldaia arriva a superare i 110°C, mentre per estrarre un caffè dovremmo stare tra i 90 ed i 95 gradi; 
  • L’acqua in caldaia è stagnante. È vero che arriva dal depuratore e quindi non ha più calcare o altre sostanze, ma rimane nella caldaia per molto tempo a temperature elevatissime e potrebbero quindi crearsi batteri o sedimenti non piacevoli. 
Ecco perché si usa lo scambiatore di calore! 

Devi immaginare un tubicino, di solito in rame, che trasporta l’acqua depurata proveniente dalla rete idrica. 

Questo tubicino, passando attraverso la caldaia permette il riscaldamento dell’acqua al suo interno. 


L’acqua per fare l’espresso è quindi sempre depurata, addolcita e fresca! 

4. La Pompa elettrica 
 

È lo strumento capace di “schiacciare” l’acqua contro il panetto di caffè macinato con una grandissima pressione, in genere intorno alle 9 atmosfere. 


Questo è ciò che rende l’espresso tale! 


L’espresso infatti è una bevanda a base di caffè molto concentrata, densa e con una crema in superficie. Ciò che permette la creazione della crema, unita ad altri fattori, è proprio la pressione. Senza la pressione la crema non riuscirebbe a formarsi in tazza. 


Pensiamo infatti alla moka: anche con la migliore moka al mondo e utilizzando lo stesso caffè che utilizziamo per l’espresso, non otterremo mai la stessa identica crema dell’espresso, proprio per la mancanza di questa grande pressione! 


Se vuoi invece sapere la differenza tra espresso e capsule, clicca qui sotto: 

5. Il Gruppo erogatore, il Portafiltro ed il Filtro 
 

Il gruppo erogatore è quella parte al quale si aggancia il portafiltro, ossia quel braccetto che l’operatore attacca e stacca per inserire il macinato e fare un nuovo caffè. 


Esso presenta una doccetta, che distribuisce in modo omogeneo l’acqua sul macinato, e dalla guarnizione, la quale permette l’aderenza totale del porta filtro. 


Il portafiltro invece è, come abbiamo detto, il braccetto che teniamo in mano con inserito all’interno il filtro che contiene il caffè macinato. Quest’ultimo, essendo forato sul fondo, fa uscire la bevanda infusa. 

6. Il Rubinetto acqua calda
 

Questa componente è quella da cui esce l’acqua calda per preparare ad esempio il tè. 

In questo caso, nella maggior parte delle macchine da espresso, l’acqua calda arriva direttamente dalla caldaia, non dallo scambiatore di calore come nel caso dell’espresso. 


Solo in poche macchine di ultima generazione l’acqua fuoriesce con il sistema di scambiatore di calore. 

7. La Lancia vapore
 

E siamo arrivati all’ultima parte della struttura della macchina da espresso, ossia la lancia vapore: quello strumento che permette la fuoriuscita del vapore per poter a montare il latte. 


Questa pesca quindi il vapore dalla caldaia e lo fa fuoriuscire. 

Funzionamento della macchina da espresso

Quindi: nel momento in cui schiacciamo il pulsante per l’estrazione del caffè, la macchina preleva una piccola quantità di acqua dalla rete idrica, la fa passare nella serpentina, ossia lo scambiatore di calore, per scaldarla, e dopo qualche secondo di pre-infusione la pompa elettrica forza l’acqua con una grande pressione attraverso il panetto di macinato, estraendo in maniera molto energica le sostanze ed i profumi del caffè. 

Differenza tra macchina da bar e macchina domestica per l’espresso 

La differenza tra una macchina da casa ed una macchina da bar sta nelle dimensioni. 

La caldaia in quelle domestiche è più piccola e ha maggiori difficoltà a mantenere l’acqua sufficientemente calda e ad una temperatura sempre costante per l’estrazione, oltre a fornire anche meno vapore per montare il latte. 

Inoltre la struttura della macchina da bar è più pesante e robusta, permettendo una conservazione della pressione migliore per estrarre l’espresso al massimo delle sue potenzialità. 

Ora non ti resta che scoprire come fare un caffè espresso come un vero professionista, guardando il video qui sotto:

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Come pulire la macchina del caffè espresso https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/come-pulire-la-macchina-del-caffe-espresso/ https://www.caffeernani.com/come-preparare-il-caffe/come-pulire-la-macchina-del-caffe-espresso/#respond Thu, 19 Jan 2023 08:52:09 +0000 https://www.caffeernani.com/?p=27137 È impossibile fare un buon caffè se non si lavano le attrezzature. Non credere a chi dice il contrario!  Ma come si lavano?  Ecco qui una Guida per scoprire come e quando pulire e fare manutenzione alla macchina per il caffè espresso, macinacaffè e addolcitore!  Anche tu cliente leggi fino in fondo e scopri se […]

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È impossibile fare un buon caffè se non si lavano le attrezzature. Non credere a chi dice il contrario! 

Ma come si lavano? 

Ecco qui una Guida per scoprire come e quando pulire e fare manutenzione alla macchina per il caffè espresso, macinacaffè e addolcitore! 

Anche tu cliente leggi fino in fondo e scopri se il tuo barista di fiducia fa tutti questi passaggi per servirti un buon prodotto e soprattutto salutare! 

Pulire la macchina da espresso 

 

1. Pulire le lance vapore 

Inizio dalla pulizia delle lance vapore perché non sopporto più di vederle sporche! 

Sei mai entrat* in un locale per chiedere un caffè macchiato o un cappuccino e vedere la lancia vapore completamente incrostata di latte, lasciato lì da così tanto tempo che ormai è diventato marrone. 

Foto che mostra la lancia vapore per montare il latte completamente sporca e incrostata

Questa incrostazione è una colonia di batteri formatasi dal latte cagliato e bruciato. 

Magari ti è anche capitato di bere un cappuccino e poi dover subito correre al bagno… no non stai diventando intollerante al latte (se a casa lo consumi regolarmente), il tuo stomaco semplicemente non è riuscito a digerire tutti quei batteri… 

Pulire la lancia vapore è semplicissimo: 
  • Prima di montare il latte far uscire un po’ di vapore dalla lancia, così da evitare eventuali condense interne;
  • Montare il latte come sempre;
  • Fare di nuovo lo spurgo e passare un panno in microfibra all’esterno.

Questi passaggi vanno fatti ogni volta che si utilizza lo strumento. 


E non credere quando ti dicono: “Non ho tempo di farlo ogni volta, io lavoro tanto!”

Non è affatto vero! Non ci vuole neanche un secondo!

Infatti ci dovrebbe essere sempre fisso un panno esattamente sotto la lancia vapore, riservata solo a questa azione: con una mano si toglie la lattiera con il latte caldo e con l’altra si passa subito il panno.

Per un bravo barista questo è un passaggio automatico che esegue senza neanche pensarci.


Mentre una volta al giorno a fine servizio si richiede una pulizia più approfondita: 
  • Immergere la lancia in una bacinella con acqua a temperatura ambiente con del detersivo liquido apposito; 
  • Aprire e chiudere il vapore per circa una decina di volte; 
  • Ripetere l’operazione ma solo con acqua pulita. 

Si deve aprire e chiudere la lancia vapore più volte, perché quando si spegne l’erogazione del vapore un pochino di liquido viene risucchiato all’interno della cannula, pulendo quindi bene anche l’interno. 

2. Pulire i filtri e portafiltri 

I filtri sono quelle coppette forate nel quale inseriamo il caffè macinato per fare l’estrazione.

I portafiltri sono invece i braccetti che vediamo attaccati alla macchina, che portano appunto il filtro e permettono la fuoriuscita del caffè. 

Pulire i filtri dopo ogni caffè: 
  • Svuotare il filtro dal caffè esausto; 
  • Aiutare a togliere eventuali residui con un pennellino; 
  • Asciugare il filtro con uno straccio in microfibra. 

Questo serve a non rovinare il gusto di un ottimo caffè. 

Se per un’intera giornata rimanessero i residui di tutti i caffè estratti in precedenza nel filtro, il macinato a furia di essere estratto e scaldato, cosa porterà in tazza secondo te? Sentori di bruciato ed una forte amarezza! 

La loro pulizia è quindi fondamentale se si sta lavorando con un caffè di qualità! 

E se ancora ti dicono “Ma non ho mica tutto questo tempo!”, beh non credergli… ho lavorato in locali che fanno anche 15 chilogrammi di caffè in un giorno seguendo ogni singolo passaggio nel modo corretto e senza mai tardare il servizio! 

Se il barista non ci riesce i motivi sono due: 

  • Il locale non è ben organizzato e strutturato; 
  • Non si è preparati in modo adeguato per sapere come lavorare e svolgere i passaggi in modo veloce e preciso. 
La sera invece la pulizia deve essere più approfondita: 
  • Togliere i filtri dal portafiltri;
  • Immergere entrambi in una bacinella con acqua calda e due cucchiaini di prodotto apposito in polvere, assicurandosi che si sia ben sciolta;
  • Dopo circa 15 minuti sciacquare con acqua calda. 
Foto di filtri e portafiltri delle macchine da espresso sporchi, ecco perchè vanno puliti!

NB. Non pulirli con una spugnetta, basta solo l’acqua calda. Con la spugnetta si va infatti a rovinare tutte le cromature ed il materiale metallico, che troveresti poi in tazzina, oltre che rendere la macchina nera e rovinata. 

Guarda la foto per capire di cosa sto parlando quando dico “sporchi” e “neri”. Nessuno vorrebbe degli strumenti in questo stato giusto?! Allora puliamo nel modo corretto! 


Se non si lavano si forma un’incrostazione così spessa che non fa proprio uscire la bevanda durante l’estrazione, in quanto il passaggio è completamente otturato. 


Mi è infatti capitato che qualcuno mi chiamasse per dire: “C’è un problema, non riesco più a fare il caffè”, pensando fosse un problema di macinatura, quando in realtà era talmente sporco che il caffè non riusciva letteralmente a passare! 

3. Pulire il Gruppo-erogatore 

Foto rappresentativa della pulizia dei gruppi erogatori e delle doccette della macchina da espresso

Il gruppo erogatore è quella parte della macchina a cui si agganciano i portafiltri. 


Come le altre parti anche questo va pulito dopo ogni caffè:

cliccare sul tasto del purge per fare uscire qualche secondo di acqua ed eliminare eventuali residui di caffè esausto attaccati alla superficie della doccetta. 


Controlla quindi che il barista esegua questo passaggio prima di preparare il tuo caffè! 

La sera invece: 
  • Con un pennellino apposito pulire bene la guarnizione da eventuale macinato, mentre si fa scorrere un po’ d’acqua; 
  • Poi togliere il filtro classico e inserire il filtro cieco, ossia senza buchi, e far partire il lavaggio automatico, ormai presente in ogni macchina; 
  • Questa operazione va ripetuta per ogni gruppo; 
  • Una volta a settimana invece si inseriscono nel filtro cieco anche un paio di cucchiaini di prodotto apposito per lavarla in modo ancora più approfondito; 
  • Se la tua macchina lo permette, smonta anche la doccetta e lasciala in ammollo insieme ai filtri e portafiltri. 

E anche questo è fatto! 

 

4. Pulire il resto della macchina 

Ora mancano da pulire le parti esterne e visibili, come: 

  • La griglia di appoggio delle tazzine durante l’erogazione; 
  • Lo stesso vale anche per la vasca sotto questa griglia; 
  • Poi bisogna controllare se la parte superiore, il portatazze è ancora ben pulito o è ormai pieno di polvere, nel secondo caso va subito lavato; 
  • Infine lucidiamo tutte le parti cromate asciugandole bene con un panno morbido. 

 


Pulire il macinino  


Così come è importante pulire la macchina, lo stesso vale anche per il macinacaffè, sia On Demand che Volumetrico (con dosatore), sia elettrico che manuale. 


È importante pulirlo perché il caffè contiene degli oli che nel tempo possono fuoriuscire e, a contatto con l’ossigeno, irrancidiscono rendendo acre e con sentori di marcio il nostro caffè. 

I caffè a Tostatura Scura sono ancora più soggetti alla fuoriuscita della sostanza. Se infatti entri in un bar e vedi i chicchi neri e lucidi, addirittura attaccati alle pareti della campana, fatti un favore: esci subito! 


Ogni sera bisogna quindi: 
  • Rimuovere tutto il caffè presente, sia in grani che macinato; 
  • Pulire la tramoggia, ossia la parte che contiene i chicchi, con un panno carta e del prodotto apposito, di solito a base di alcol alimentare così da essere sicuri che si asciughi in tempi rapidi; 

NB. Non mettere mai la campana nella lavatazze, in quanto diventerebbe opaca e porosa! 

NB. Assicurati che sia completamente asciutta prima di versare i chicchi, altrimenti assorbono tutta l’umidità. 

  • Ora versare dei granuli appositi per pulire le macine dei macinini e azionare il macinino. Queste pastigliette assorbono gli oli in eccesso e tengono le macine asciutte, senza mai farle “impastare”; 
  • Se il tuo macinino ha anche il dosatore, pulirlo nello stesso modo in cui si è pulita la tramoggia; 
  • Infine rimontare il tutto e macinare un po’ di chicchi, così da eliminare eventuali residui delle pastiglie. 

Fare manutenzione all’addolcitore


Altro strumento importante è l’addolcitore, ossia quel macchinario che depura l’acqua dal calcare, rendendola appunto più “dolce”, ossia meno “dura”.


Il calcare rovinerebbe il gusto del caffè, rendendolo acre, amaro, metallico e meno cremoso. Ma rovina anche le attrezzature attaccandosi a tubi, resistenze, elettrovalvole e rubinetti. 


Questo influisce sia sulla capacità della macchina di lavorare al meglio, ma anche sulla bolletta dell’energia. 

Delle elettrovalvole che devono tenere l’acqua costante ad alte temperature consumano tot energia, ma se le stesse sono completamente incrostate, ne consumano molta di più per lavorare e quindi bollette più alte! 


Per fortuna ormai gli addolcitori in commercio sono automatici e noi non dobbiamo fare niente, se non aggiungere il sale ogni volta che la macchina lo richiede!

Piccolo riassunto a punti


Tra un caffè e l’altro questi sono i passaggi che il barista deve fare: 
  1. Sganciare il portafiltro dalla macchina;
  2. Far partire contestualmente il purge per pulire le doccette;
  3. Svuotare il portafiltro;
  4. Pulirlo con il pennellino e asciugarlo con un panno;
  5. Riempirlo con il nuovo macinato;
  6. Attaccare il portafiltro alla macchina e far partire l’erogazione.
Se si deve anche montare il latte: 
  1. Prima di spurga la lancia vapore;
  2. Si monta il matte;
  3. Si pulisce la lancia con un panno e si fa di nuovo lo spurge, per poi andare a preparare solo dopo l’espresso.
A fine servizio: 
  1. Mettere in ammollo filtri e portafiltri, e se si può, unire anche le doccette;
  2. Nel mentre pulire le guarnizioni; 
  3. Far partire il lavaggio automatico di ogni gruppo; 
  4. Lavare il resto della macchina e rimontare tutti i pezzi; 
  5. Lavare la tramoggia ed il dosatore, se presente; 
  6. Pulire le macine; 
  7. Rimontare il tutto; 
  8. Controllare il sale nell’addolcitore. 

E in circa 25 minuti hai finito tutto!

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