Caffè filtro VS Caffè espresso

I maestri della tostatura media
Il caffè filtro è un altro metodo di estrazione del caffè macinato. 

Viene solitamente confuso con il caffè americano preparato nei classici bar italiani, anche se non è la stessa bevanda. 

Noi italiani siamo soliti usare due, tre o anche quattro tipologie di estrazione del caffè: la moka, l’espresso, le capsule e la napoletana. 

Il caffè filtro, come già anticipato, altro non è che un metodo diverso per creare la bevanda tanto amata da tutti noi. 

Prima di entrare nel vivo della discussione volevo fare una premessa per me molto importante.

No! Il caffè filtro non è un beverone annacquato. No! Non è un caffè allungato. E No! Non è vero che non sa di nulla. 

Lo so, ora ti starai mettendo le mani nei capelli e starai pensando che sono impazzita. 

Ovviamente da buona italiana, non potrei fare a meno dell’espresso, entrato nelle case di tutti in una forma simile, grazie alle capsule. Da buona italiana apprezzo anche il caffè della moka e sorseggio ogni tanto un delizioso caffè preparato con la napoletana. 

Penso però che ci sono tantissimi metodi di estrazioni differenti, ognuno che porta in tazza qualche caratteristica nuova e davvero particolare.

Nel paragrafo precedente ne ho elencati già quattro, perché allora non fare entrare nelle nostre abitudini anche un quinto?

Un po’ di informazioni generali…

Il caffè filtro è uno dei metodi di preparazione della bevanda scura più antichi e semplici. 

Basta avere un contenitore dove raccogliere il liquido, un porta filtro, un filtro, del caffè macinato grosso e dell’acqua calda. 

Esso rappresenta all’incirca l’80% dei consumi mondiali, diventando così la bevanda a base di caffè più diffusa, conosciuta e bevuta al mondo, specialmente negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Nel tempo è proprio diventato il simbolo dello stile di vita americano, ecco perché quando si vede un caffè così “lungo” viene solitamente chiamato caffè americano. 

Attenzione però! 

L’americano servito nei nostri bar, non è un caffè filtro!

E purtroppo è da questi luoghi che nasce e si diffonde l’idea che il caffè americano è una brodaglia di acqua calda senza gusto. E purtroppo in questo caso mi trovo d’accordo con questi pareri. 

L’americano in Italia viene preparato sempre con la macchina da espresso: si estrae un espresso in tazza grande e poi si riempie la stessa di acqua calda. Quindi sì, questo è un espresso allungato.

Il caffè filtro al contrario è ottenuto per percolazione: grazie alla forza di gravità l’acqua filtra attraverso la polvere di caffè. 

Non mi dilungo troppo sulla sua preparazione, in quanto puoi vedere un video dedicato cliccando su questo tasto. 

In breve ti dico che viene usata una dose di polvere di caffè per persona più alta dell’espresso, praticamente il doppio o anche il triplo dei grammi usati. 

Dopo di che si versa l’acqua sulla polvere di caffè. L’acqua filtra attraverso il macinato in modo molto più lento rispetto all’espresso, riuscendo ad estrarre tutti gli aromi naturali del caffè, oltre che una maggiore quantità di caffeina. L’acqua è a temperature più basse, rispetto a quella usata per l’espresso, rendendo la bevanda ottenuta molto meno amara. 

Riassumendo: il caffè filtro è un caffè meno corposo, molto più aromatico, meno amaro e più caffeinico. 

Ora il punto non è decidere se sia meglio o peggio dell’espresso, se beviamo un caffè migliore noi o gli americani, se noi siamo dei veri intenditori di caffè o meno. 

Dal mio punto di vista il caffè filtro è semplicemente un altro modo di bere il caffè. 

È semplicemente diverso! 

Risulta molto più simile al tè e per questo motivo lo preferisco il pomeriggio o durante lunghe sessioni di studio o di lavoro intenso. Lo offro agli ospiti quando ci sediamo con calma tutti intorno ad un tavolino a chiacchierare e abbiamo del tempo per sorseggiare la nostra mug di caffè. 

Ma non solo! Questo metodo, come già detto, esalta tutti gli aromi naturali del caffè, così come i difetti. Quindi è perfetto da usare per analizzare in modo più approfondito la qualità di un caffè o per scovare eventuali difetti

Per lo stesso motivo risulta anche più delicato. Richiede l’uso di un caffè macinato davvero di ottima qualità, tostato a regola d’arte, possibilmente a tostatura media, ossia la tostatura che riesce maggiormente ad esaltare gli aromi. È un’estrazione perfetta da usare con i monorigine, per riuscire a percepire ogni sfumatura aromatica che li contraddistingue. 

Per poter fare un buon caffè filtro a mio avviso ci vuole un minimo di selezione all’origine, oltre che un caffè macinato della dimensione giusta. Ma per questo basta affidarsi alla propria Torrefazione di fiducia!

In assoluto il mio strumento preferito per preparare il caffè filtro è la Chemex, sia per praticità, essendo un pezzo unico, che per estetica. 

In alternativa si possono acquistare macchine automatiche, sicuramente più comode, le quali macinano on demand i grani per la dose richiesta ed in automatico estraggono la bevanda. Questa opzione è stata scelta anche per la nostra Torrefazione a Milano, su Corso Buenos Aires, per poter offrire un “vero caffè americano” a tutti i nostri clienti, variando di giorno in giorno il monorigine usato. 

Il mio preferito? Fra i monorigine di Caffè Ernani apprezzo molto il Colombia Supremo finca la Meseta, molto fresco e fruttato, con una piacevole acidità.

Se vuoi ricevere una consulenza per capire ancora meglio come preparare il caffè filtro a casa o scoprire esattamente cos’è e come apprezzarlo, scrivimi a shop@caffeernani.com, ti aspetto! 

Martina Mazzoleni 

Marketing, E-commerce e Social Media Manager
Coffee Lover

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Martina Mazzoleni

Marketing, E-commerce e Social Media Manager Coffee Lover

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