Le leggende sul caffè

I maestri della tostatura media

Non hai idea di quante leggende esistano sulla scoperta del caffè e su come sia diventato quello che conosciamo oggi. 


Per quante informazioni tecniche e studi siano stati fatti su questa materia… quando si tratta della sua origine non abbiamo ancora nessuna certezza. 


In questo articolo elenchiamo le leggende più famose sulla scoperta del caffè! 

 

Kaldi, il pastore etiope 


Questa è una delle leggende più conosciute in assoluto. 


Narra di questo pastore etiope, di nome Kaldi, il quale un giorno al pascolo notò che il suo gregge, dopo aver digerito strane bacche rosse, risultò molto attivo. 

Incuriosito, decise di assagggiarle lui stesso, scoprendo il loro effetto energetico. 


Molto felice e orgoglioso della sua scoperta portò le bacche come dono ad un monastero. 

I frati iniziarono a studiarle, prima mangiandole, poi facendo un decotto della ciliegia intera. Solo in una fase successiva iniziarono a separare la polpa dal seme e abbrustolire così i chicchi in una padella sul fuoco. 


Ancora oggi nella tradizione etiope ogni famiglia acquista i chicchi crudi per poterli preparare e tostare a casa con il metodo tradizionale. 

Vuoi assaggiare il nostro caffè etiope? 

Baba Budan, monaco indiano 


Come abbiamo appena letto, il caffè nacque in Etiopia per poi diffondersi lentamente nel resto del mondo. 


Non appena però gli Arabi capirono le potenzialità economiche di questo piccolo chicco, vietarono l’esportazione di chicchi crudi al di fuori dei loro stati, per evitarne la piantumazione e ostacolare quindi un potenziale futuro concorrente. 


Ecco quindi che l’origine della coltivazione di caffè in India si colloca un’altra volta tra realtà e leggenda. 


Si racconta che fu un religioso indiano di nome Baba Budan, in pellegrinaggio verso la Mecca, ad appassionarsi di caffè. Viste però tutte le limitazioni sull’esportazione, rubò dei chicchi crudi e ne ingerì 7 per tenerli al sicuro durante tutto il trasporto. 


Una volta tornato in India, recuperò i semi (usa la fantasia per capire come) e li piantò in quelle che oggi conosciamo proprio come le Baba Budan Hills, ossia le colline di Baba Budan, un bellissimo territorio rigoglioso, con colline morbide e sinuose, dominate da un verde brillante. 


Non sapremo mai se questa fantastica storia corrisponda alla realtà, ma è certo che l’India oggi è uno dei maggiori produttori di caffè al mondo e grazie a questa leggenda Baba Budan fu proclamato santo per il suo contributo alla vita commerciale del paese.


Sai una cosa? 
Il nostro indiano “Kalledevarapura” viene proprio da questa regione, ossia la regione Bababudangiri! 

La sacralità e effetti benefici del caffè


Un’altra leggenda racconta invece l’importanza che il caffè ha sempre ricoperto per le sue proprietà benefiche ed energizzanti. 


La prima vera tazza di caffè si dice che venne preparata nel 1200 d.C. da un eremita islamico di nome al-Shadhili a al-Makkha, tradotto poi in Mocha, ossia il porto più grande e importante per la commercializzazione del caffè dal XII al XV secolo. 


Su come lo stesso al-Shadhili scoprì il caffè ci sono tante leggende, la più famosa narra che fu accusato ingiustamente di corteggiare la figlia del Re, il quale lo esiliò nel deserto per 20 anni. Una sera, affamato, scoprì un cespuglio dal quale prelevò le bacche. Capì così i poteri della pianta per la prima volta.


Alcuni dicono addirittura che abbia vissuto nel deserto per 20 anni nutrendosi solo di bacche di caffè. Altri dicono che fu l’Arcangelo Gabriele a rivelargli che una dieta a base di caffè portava alla santità. 


Altri resoconti storici ancora riportano che lui, visitando l’Etiopia, vide della gente che beveva caffè e ne riportò l’uso in patria. 


Racconti più tardivi parlano di un gruppo di marinai Portoghesi col mal di mare che approdarono a Mocha: malati e malnutriti, sarebbero morti se il buon al-Shadhili non avesse suggerito loro di bere la pozione magica che lui aveva bevuto per anni. I marinai la provarono e, nel giro di pochi giorni, furono sufficientemente in forze da riprendere la navigazione. Mentre partivano, si tramanda che al-Shadhili abbia gridato loro: “Ricordatevi della bevanda di al-Makkha!”. 


E fu così la bevanda che cambiò la storia umana fu introdotta in Occidente e la fama della città di Mocha fu garantita per sempre. 

 

Come puoi aver ben capito, il filo che separa la realtà dalla fantasia è sottilissimo. 


Ciò che sappiamo con certezza è che il caffè sia stato scoperto in Etiopia nel VI secolo d.C. nella regione Coffea, da cui prende il nome. 

I primi a comprenderne però le potenzialità furono gli arabi: da qui prende vita il nome “Qualità Arabica”. 

Il caffè arrivò poi in Europa solo intorno al XVII secolo d.C. e tramite i colonizzatori si diffuse poi in tutto il mondo. 


Inizialmente usato per restare svegli nelle lunghe preghiere ecclesiastiche, poi utilizzato al posto dell’alcol nei periodi del proibizionismo e successivamente alleato dei militari in battaglia per non perdere mai le forze. Divenne in Europa una pura attività ludica, fino a diventare parte integrante di ogni cultura nel mondo.


Una bevanda che ha sempre affascinato chiunque anche dopo secoli interi, questo è il caffè! 

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Author

Martina Mazzoleni

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